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Lunedì, 29 Aprile 2024
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A Verona proseguono le polemiche attorno alla presentazione del libro del generale Vannacci

La consigliera comunale di Fare! Patrizia Bisinella: «No alla censura preventiva». Gli attivisti replicano: «Democrazia significa manifestare il proprio dissenso»

Prosegue anche nel giorno dell'epifania a Verona la polemica attorno alla presentazione del libro "Il mondo al contrario" del generale Roberto Vannacci. Un libro di cui in Italia si è discusso a lungo nel corso degli ultimi mesi, sin dalla sua uscita ad agosto, soprattutto per alcuni passaggi al suo interno che molte persone hanno ritenuto offensivi. Accuse dalle quali il generale si è sempre difeso sostenendo al tempo che dal libro sarebbero state estratte frasi fuori dal contesto e dicendosi peraltro «amareggiato dalla decontestualizzazione e dal processo delle opinioni». E, ciononostante, il suddetto libro "Il mondo al contrario" è stato tra i testi più letti in Italia, o perlomeno spiccava in vetta alle classifiche di quelli più venduti, già da prima delle polemiche.

Ad ogni modo, dopo la notizia di ieri circa il ritiro da parte dell'Hotel San Marco di Verona della propria disponibilità ad ospitare l'incontro di presentazione del libro del generale Vannacci, scelta motivata con l'espressione «per motivi di sicurezza», si è inevitabilmente innescata un'accesa polemica attorno a due polarità: la libertà d'espressione e la censura preventiva. Il primo in ordine di tempo a sollevare la questione è stato, come prevedibile, uno dei relatori del convegno, ovvero il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, il quale ha dichiarato: «È inaccettabile che in un paese libero e democratico venga impedita la presentazione di un libro».

Impedita da chi e in che modo? A torto o a ragione, nella ricostruzione della vicenda è parso a tanti di capire che un ruolo importante nella decisione presa da parte dell'Hotel San Marco di non ospitare l'evento ce l'abbia avuto l'annuncio di un presidio di protesta promosso da una serie di sigle di attivisti: Circolo Pink Lgbte Verona, Potere al popolo - Veneto, Rifondazione Comunista Verona, Laboratorio Autogestito Paratodos, Osservatorio Migranti Verona, Sat Pink e Infospazio 161. Sempre ieri, attraverso una nota, è parso altresì di capire che questo stesso nutrito gruppo di associazioni abbia rivendicato così il proprio operato: «L'Hotel San Marco di Verona, - scrivevano il 5 gennaio in una nota stampa gli attivisti - dopo le nostre pressioni e la comunicazione di un presidio, ci comunica tramite mail e pubblicazione sui social, che la presentazione del libro "Il mondo al contrario" del generale Vannacci del prossimo 11 gennaio è stata annullata». 

A questo punto, oltre al consigliere regionale Valdegamberi, altre voci della politica locale si sono sollevate. A parlare è stata infatti la consigliera comunale di Fare! Patrizia Bisinella: «Vannacci ha espresso delle prese di posizione che sicuramente non sono in linea con le mie idee - ha dichiarato la consigliera Bisinella - ma trovo aberrante che in uno Stato di matrice liberale e democratica quale il nostro Paese venga impedita la presentazione di un libro a suon di minacce a chi ha concesso la sala o a chi organizza l’evento». E, ancora, ha poi aggiunto Patrizia Bisinella: «Qui non si tratta di condividere o meno il contenuto di un’opera, bensì di non impedire a priori la libera espressione delle proprie idee, qualora queste idee si scontrino con una sorta di pensiero unico socialmente accettato. Questa censura preventiva ricorda molto da vicino un regime dittatoriale, quindi il pericolo non sta certamente in un libro, ma negli atteggiamenti oscurantisti di chi non rispetta le libere opinioni altrui e vuole imporre le proprie».

Nella giornata odierna, sabato 6 gennaio, sono quindi tornati ad esprimersi gli attivisti di Circolo Pink Lgbte Verona, Potere al popolo - Veneto, Rifondazione Comunista Verona, Laboratorio Autogestito Paratodos, Osservatorio Migranti Verona, Sat Pink e Infospazio 161. Attraverso una nota di replica indirizzata in particolare al consigliere regionale Valdegamberi, nonché alla consigliera Bisinella, le citate associazioni hanno anche voluto criticare l'operato degli organi d'informazione nel riportare la suddetta vicenda: «Non ci stupisce - scrivono nella loro nota gli attivisti - la versione data dalla maggior parte dei media sulla vicenda dell’annullamento della presentazione del libro del generale Vannacci all'Hotel San Marco di Verona. Tale versione coincide perfettamente con quella di uno degli organizzatori dell'evento, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi».

Gli stessi attivisti quindi proseguono così nella loro replica: «La chiamata del nostro presidio contro la presentazione del libro è stata da lui definita "un’azione antidemocratica e illiberale", mentre Patrizia Bisinella ha parlato di "censura preventiva". Al primo vogliamo far sapere che "il mondo al contrario" che dà il titolo al libro di Vannacci, loro malgrado, ancora non esiste e democrazia significa proprio poter manifestare il proprio dissenso. Alla seconda - aggiungono gli attivisti - rispondiamo che di preventivo non c’è nulla, dato che i contenuti del libro e le posizioni del generale sono ben note». Le suddette associazioni inoltre hanno voluto difendersi in modo ancora più netto dalle affermazioni di Valdegamberi e Bisinella ponendo loro una serie di domande: «Di quale violenza scelgono dunque di parlare Valdegamberi, Bisinella e giornali? Di quali minacce? Vannacci sarebbe la vera vittima? E di chi, nello specifico?». Infine, secondo la ricostruzione fornita dagli attivisti delle sopracitate associazioni, l'intera vicenda, a loro avviso, sarebbe stata confezionata per «criminalizzare» chi si oppone al libro del generale Vannacci.

Un libro che, a quanto è dato sapere oggi, alla fine non dovrebbe subire alcuna censura, bensì essere ugualmente presentato lo stesso giorno alla stessa ora, ovvero l'11 gennaio alle 20.30, in un luogo che il consigliere regionale Stefano Valdegamberi ha già ieri preannunciato sarà rivelato nei prossimi giorni. Così come confermato dovrebbe essere anche il presidio di manifestazione di dissenso da parte delle associazioni sopracitate, le quali sempre ieri infatti scrivevano: «Il presidio verrà spostato quando sapremo dagli organizzatori la nuova location». 

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