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Liberalizzazione Ztl per auto elettriche o ibride, protestano Pd e Fiab Verona

Non piace al Pd, ma nemmeno ai membri del gruppo Fiab Verona amici per la bicicletta, l'idea di consentire alle auto elettriche od ibride la circolazione nel centro storico della città

«Il centro storico di Verona non vuole fare da cavia alle sperimentazioni ideologiche dell’amministrazione e del governo, i quali per darsi una patina di ecologismo si sono inventati la libera circolazione delle auto elettriche e ora anche di quelle ibride». Non piace agli esponenti veronesi del Partito Democratico la cosiddetta "liberalizzazione" della Ztl nel centro storico scaligero. Spiegano infatti i componenti del Gruppo consiliare comunale Pd Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani e quelli del Gruppo Pd della Prima Circoscrizione Renzo Bellotti, Andrea Trombini e Franco Cacciatori: «I residenti non si battono soltanto per avere una riduzione dell’inquinamento, ma anche per poter usufruire di spazi pubblici con funzioni socio-culturali. In centro (e nei quartieri) vogliamo la libera circolazione delle persone, non delle automobili. Chiediamo pertanto al Sindaco di far arrivare al governo il biasimo della città di Verona per questa scelta insensata».

Totale disappunto per quanto riguarda il passaggio della Legge di Bilancio 2019 che, all'art. 1, comma 103, integrando l’art. 7 comma 9 del Codice della Strada, prescrive il libero accesso alle ZTL e alle aree pedonali per i veicoli ad alimentazione elettrica o ibrida, è stato espresso nel capoluogo scaligero anche da parte di "Fiab Verona - Amici della bicicletta". «Sconcerto e profondo biasimo», sono queste le parole riservate all'iniziativa di governo da parte degli increduli membri di Fiab Verona che, all'interno di una nota ufficiale, motivano così il loro parere contrario: «Al di là delle valutazioni ambientali su tale provvedimento, già di per sé discutibili, lasciare via libera a tali mezzi non risolverebbe ma anzi aggraverebbe ulteriormente i già pesanti problemi di occupazione di spazi e di traffico congestionato e pericoloso di cui soffrono i centri storici». 

«Aprendo le aree pedonali anche al transito incondizionato di questi mezzi privati, - spiega ancora Corrado Marastoni, presidente di Fiab Verona - si rischia di creare situazioni paradossali in luoghi resi ormai da tempo disponibili alla sola fruizione di pedoni, ciclisti e mezzi pubblici, e in ogni caso di costituire un inatteso quanto incomprensibile arretramento nei progressi con cui si stanno via via restituendo spazi alla serena vivibilità che è tradizione storica delle nostre città. Ribadendo che la soluzione corretta resta sempre e solo quella di puntare sulla mobilità attiva (ovvero a piedi, bici e trasporto pubblico), - conclude il presidente Corrado Marastoni - Fiab Verona chiede con forza all’amministrazione comunale di Verona di attivarsi al fine di evitare l’applicazione di queste disposizioni, e di continuare a lavorare nella giusta direzione per il miglioramento della vita cittadina».

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