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Consigliere leghiste contro Valdegamberi, ma lui ribadisce: «Sono contro posizioni ideologiche»

Anche dalla maggioranza attaccano il consigliere regionale veronese, che ribadisce il suo pensiero anche sui funerali di Giulia Cecchettin: «Show mediatico per far passare l'idea che dobbiamo riconoscere la società patriarcale»

Tra chi si dissocia e chi lo critica, sembra sempre più scomoda la posizione del consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi, da settimane al centro del ciclone per le opinioni espresse sul tema della violenza di genere. Un tema ciclicamente affrontato nel periodo in cui si celebra la Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne e che quest'anno è stato emotivamente più sentito per il tragico femminicidio di Giulia Cecchettin.

Martedì scorso, 5 dicembre, c'è stato il funerale della 22enne uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. Una giornata di lutto per tutto il Veneto e in cui il consiglio regionale ha approvato all'unanimità una risoluzione per rafforzare tutte «le iniziative per contrastare ogni violenza ed ogni discriminazione di genere». Valdegamberi ha dato il suo voto favorevole, ma soltanto dopo aver ottenuto una modifica al testo. Nella risoluzione, infatti, veniva proposta l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Un particolare su cui Valdegamberi ha espresso perplessità e che alla fine è stato sostituito con educazione relazionale.

Una vittoria per Valdegamberi, ma che è passata in secondo piano per le parole utilizzate dal consigliere dentro e fuori dall'aula. L'aver definito il caso di Giulia Cecchettin una «telenovela nazionale» ed il funerale di martedì uno «show mediatico» hanno portato il presidente della Regione Luca Zaia a dissociarsi ed hanno scatenato aspre critiche da parte dei consiglieri. E non solo dalle forze politiche avverse a quella di Valdegamberi, che comunque in consiglio regionale fa parte del gruppo misto.
Le consigliere regionali della Lega Milena Cecchetto, Francesca Scatto, Laura Cestari e Roberta Vianello hanno definito le parole di Valdegamberi «orrende», hanno invitato il consigliere veronese ad «imparare a rispettare noi donne» ed hanno concluso: «Le parole e il comportamento di Stefano Valdegamberi, purtroppo, sono la prova che esiste anche un problema, grave, di educazione e rispetto nell’uso linguaggio. E se questo problema è di un rappresentante delle istituzioni, che si è auto-nominato a presunto difensore di nobili antichi valori e della vita umana, allora il problema diventa dramma».

E nel replicare, Valdegamberi ha spiegato che la sua battaglia non è contro le persone ma contro «posizioni ideologiche che puntano a demonizzare l’uomo e soprattutto la figura del padre». Per il consigliere regionale «occorre lavorare per unire e non dividere ulteriormente la famiglia. Non ci sono uomini cattivi e donne buone e nemmeno il contrario. Il parere discordante su questi temi non vuole esprimere un giudizio sulle persone verso cui ho il massimo rispetto ma mettere semplicemente in guardia dei rischi che la deriva di un approccio ideologico comporta. Dobbiamo affrontare con serenità e obiettività questi temi, senza lasciarci trascinare dall’emotività dei momenti».

Concetti che lo stesso Valdegamberi ha espresso in maniera più colorita nel programma La Zanzara di Radio 24. Sollecitato dal conduttore Giuseppe Cruciani, il consigliere ha dichiarato di avere grande rispetto Giulia Cecchettin. «E appunto perché c'è rispetto c'era bisogno di più silenzio - ha aggiunto Valdegamberi - Invece c'è una campagna mediatica quotidiana in cui tutti hanno detto di tutto e di più. Una campagna strumentalizzata politicamente aumentando le divisioni tra uomo e donna. Per tante persone che sono morte anche in maniera tragica non si è speso neanche un corteo. Questa volta, non so come mai, è stato creato uno spettacolo mediatico che prosegue da giorni». Per Valdegamberi, l'obiettivo di questo sarebbe «far passare l'idea che dobbiamo riconoscere la società patriarcale e continuare con questa ideologia che il maschio è cattivo e la donna è buona». E sempre La Zanzara, Valdegamberi ha proseguito ricordando che «abbiamo più di 200 uomini separato che ogni anno si ammazzano perché umiliati e vessati dalle donne».

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