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Aggregazione tra Agsm, Aim con un terzo partner, Tosi: «Non sia A2A»

L'idea di una fusione a tre trova consensi, ma lo scontro politico è su quale sia la terza realtà che andrebbe ad unirsi con le due aziende partecipate di Verona e Vicenza. E l'ex sindaco scaligero ha le idee chiare

Un'aggregazione tra la veronese Agsm, la vicentina Aim e un terzo partner industriale che verrebbe scelto dall'amministrazione comunale e che avrebbe all'interno della nuova multiutility un peso specifico inferiore ad un terzo del totale, il 30%. Il restante 70% resterebbe in mano pubblica e in questo modo Verona e Vicenza terrebbero ben salde in mano le redini di una realtà economica capace di competere con i vicini colossi del settore.
Pare sia questo il futuro tracciato per la più grande azienda partecipata del Comune di Verona. Agsm da sola rischierebbe di soccombere e anche la semplice fusione con l'omologa vicentina Aim non basterebbe per stare sul mercato. Ed è in questo contesto che s'inserisce l'idea di aprirsi ad un accordo a tre, capace di aumentare i margini di profitto e gli investimenti.

L'idea di un accordo a tre sembra essere tutto sommato gradita alla maggior parte dei veronesi. Il nodo è su quale partner industriale far ricadere la scelta. E ieri, 14 dicembre, l'ex sindaco Flavio Tosi ha manifestato davanti ad Agsm per chiedere che il terzo partner non sia la lombarda A2A. «Non possiamo accettare che Sboarina consegni Agsm a Milano - ha scritto Tosi sul Facebook - Significherebbe svendere un patrimonio della città, sarebbe un delitto contro Verona e i veronesi. L'aggregazione con A2A ridisegnerebbe gli equilibri: comanderebbe Milano, Verona perderebbe la propria governance nel grande polo dell'energia, A2A infatti è dieci volte Agsm come dimensioni. E la nostra azienda non è certo Alitalia, che ha necessità di qualcuno che la salvi, come vorrebbe farci credere Sboarina, perché ogni anno continua ad aumentare fatturato e utili».
La proposta di Tosi è quella di cercare un terzo partner dalle dimensioni simili a quelle di Agsm e vicine territorialmente. «Si vada avanti con l'aggregazione con Vicenza, con Mantova, con Trento - ha aggiunto Tosi - Perché se arriva A2A, vuol dire che le imprese veronesi non lavoreranno più per Agsm e si perderanno posti di lavoro

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