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Filobus, ultimatum dal Ministero. «Finanziamento statale a rischio revoca»

Il consigliere comunale Bertucco e l'urbanista Giuseppe Campagnari: «Sboarina intende scaricare la patata bollente alla prossima amministrazione»

«Ultima chiamata per il filobus veronese prima della sempre più probabile revoca del finanziamento statale». Un avvertimento che il consigliere comunale Michele Bertucco e l'urbanista Giuseppe Campagnari hanno letto tra le righe di una relazione fornita da Amt al Comune di Verona. Il documento, inviato nel gennaio scorso, sintetizza i contenuti di un incontro tra il Ministero delle Infrastrutture ed Amt. La filovia, infatti, è un'opera appaltata dall'azienda di mobilità e trasporti di Verona ed il costo della sua realizzazione è in parte coperto dal Ministero. Un Ministero che si aspetta al più presto la ripresa dei lavori. «Peccato che l'amministrazione del sindaco Federico Sboarina abbia usato anche quest'ultimo anno di mandato per insabbiare ulteriormente l'iter dell'opera in maniera da non avere tra i piedi cantieri scomodi in periodo elettorale - hanno evidenziato Bertucco e Campagnari - Una manovra furbesca e poco coraggiosa che potrebbe costare carissimo alla città che su questo intervento non può più permettersi di tergiversare».

Il presidente di Amt Alessandro Rupiani, nella relazione sull'incontro con i rappresentanti del Ministero, ha riferito che da Roma è stato rimarcato «il fatto che l'opera (intesa come trasporto pubblico di massa) sia finanziata da molti anni e che presenta un unicum nel contesto generale italiano. E Lamentano il ritardo della fase di costruzione delle infrastrutture che mette nelle condizioni di valutare per l'ennesima volta una proroga del finanziamento. Tale proroga, se concessa, è da considerarsi l'ultima possibilità per portare a compimento il progetto salvo valutare in estrema ratio la revoca del contributo statale». Per Bertucco e Campagnari queste sono «parole durissime che suonano chiaramente come un ultimatum».
Parole a cui fa seguito una priorità del Ministero e cioè «che i lavori riprendano con celerità, laddove possibile. Il termine perentorio originario del 2022 ovviamente non potrà essere rispettato e di conseguenza il nuovo termine che sarà concesso sarà definitivamente perentorio». Bertucco e Campagnari valutano come «deleteri» i cinque anni di amministrazione Sboarina per la realizzazione del filobus. «Nel 2018, la città è stata disseminata di cantieri che sono rimasti inattivi per più di un anno - ricordano l'urbanista e il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune - Poi, nell'ottobre 2020, ha rescisso il contratto con l'azienda costruttrice per ripristinarlo uguale identico qualche mese dopo. Poi l’annuncio delle varianti con la quale l’amministrazione si è barcamenata per tutto il 2021. In breve, esattamente come era accaduto cinque anni fa con Tosi, anche Sboarina intende scaricare la patata bollente alla prossima amministrazione. Ma ormai questi giochetti hanno messo a rischio la conferma del finanziamento pubblico».

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