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Guanto di sfida di Tosi: «Voglio un faccia a faccia con Sboarina». Ma il sindaco declina: «Nostro rivale è Tommasi»

Con tanto di teatrale guantone, dalla scalinata di Palazzo Barbieri, Flavio Tosi ha proposto a Sboarina «un faccia a faccia, senza domande già note o compitini prestabiliti, cioè un dibattito vero». Il sindaco uscente però rifiuta: «No ai duelli: creano lacerazioni, fomentano le tifoserie, non sono da centrodestra»

«Sboarina ti sfido ad un confronto aperto!», così Flavio Tosi a pochi giorni dal voto per le amministrative nel Comune di Verona, ha lanciato il suo guanto di sfida, e non solo in senso figurato, al sindaco uscente: «Stamattina, - spiega lo stesso Flavio Tosi in un breve post Facebook - sulla scalinata di Palazzo Barbieri, ho proposto a Sboarina un faccia a faccia, senza domande già note o compitini prestabiliti, cioè un dibattito vero, con contraddittorio. Lui finora è sempre scappato e lo farà sempre. Dai Sboarina, non fare il Don Abbondio, per una volta nella vita mettici un po' di coraggio...», conclude sarcasticamente Flavio Tosi.

Fresco dell'incontro odierno con il leader della Lega Matteo Salvini, giunto appositamente a Verona per dare sostegno al sindaco uscente, Federico Sboarina ha fatto sapere di non voler accettare il guanto di sfida: «No ai duelli: creano lacerazioni, - afferma in una nota il primo cittadino scaligero Federico Sboarina - alzano inutilmente i toni, fomentano le tifoserie, non fanno il bene della città, stufano l'elettorato, non sono da centrodestra».

Insomma, una bocciatura senza se e senza ma da parte del sindaco uscente che poi ha precisato: «Ho già partecipato a numerosi confronti pubblici coi candidati a sindaco e continuerò a farlo, per mettere i veronesi nelle condizioni di comprendere al meglio la visione di città di ciascuno: il mio stile e quello della coalizione che mi onoro di rappresentare non è fatto d'odio né di rancori personali. Oggi più che mai, dopo il dramma umano, sociale ed economico vissuto col Covid, con le famiglie alle prese col caro-vita, c'è bisogno di serenità e serietà, non di sparate».

Infine, la riflessione del sindaco uscente Federico Sboarina si è spostata sul piano più strettamente politico: «Peraltro l'unico nostro rivale politico è la sinistra rappresentata da Damiano Tommasi, - ha sentenziato Sboarina - un'aggregazione di sigle che vuole includere tutto e il contrario di tutto, il fallimento che Verona ha già vissuto tra il 2002 e il 2007, la cui riproposizione paralizzerebbe la città proprio nel momento in cui è ripartita più forte di prima».

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