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Con Sboarina, Salvini è sicuro di vincere a Verona. «Astensionismo unico avversario»

Il segretario nazionale del Carroccio ha portato il suo supporto al candidato sindaco del capoluogo e a Marco Franzoni, ricandidato a Cerea. «Lega governa bene e vuole farlo anche per i prossimi anni»

A Verona? «Si vince. C'è un unico centrodestra e c'è una Lega che governa bene questa città e vuole farlo anche per i prossimi anni». Non una speranza, ma una sicurezza. Il leader della Lega Matteo Salvini è convinto che la sfida elettorale scaligera possa essere vinta da Federico Sboarina, candidato sindaco sostenuto dal Carroccio. E questa mattina, 3 giugno, Salvini ha portato la sua ventata di ottimismo direttamente nel Veronese, incontrando candidati e militanti. Il segretario nazionale leghista si è fermato prima a Cerea, per sostenere la ricandidatura a sindaco di Marco Franzoni, e poi è arrivato a Verona per Sboarina.

«La Lega di governo porta in dote ai veronesi non chiacchere o filosofia ma l'Alta Velocità, i contributi per la fiera e per l’areoporto e arriveranno altri 50 agenti per la stagione estiva perché scene come quelle viste a Peschiera del Garda sono indegne di un paese civile - ha dichiarato Salvini - Sono contento di quello che abbiamo fatto con Sboarina, Verona grazie al nostro impegno è una città che dopo il Covid è tornata a correre. Ho visto i numeri su turismo, commercio, l'Arena, la fiera, l’areoporto. Con Sboarina condividiamo il fatto che il tema della sicurezza resta centrale, per questo la Lega avrà tutta la voglia, l’onere e l’onore di occuparsi della sicurezza a Verona nei prossimi cinque anni».

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(Mantovanelli, Salvini e Sboarina)

Matteo Salvini non ha mostrato dubbi su chi sia l'avversario che Sboarina dovrà battere: «L'astensionismo, a Verona come nel resto d'Italia. Qui non temiamo altri candidati, la scelta di Forza Italia è un’eccezione che non confermerà la regola. Sicuramente chi non vota a sinistra, chi non vota PD, chi non vota Cinque Stelle avrà un'unica alternativa alla sinistra, per cui l’unico fattore su cui ragionare è quello del non voto. Votare solo il 12 giugno, col caldo, con la voglia di andare al mare, mi pare una precisa strategia del PD per cercare di fregare i referendum. Per questo mi auguro ci sia tanta affluenza al voto, che i veronesi scelgano non solo la Lega e il sindaco Sboarina ma anche il Sì sui referendum, su cui c’è un velo di censura e un vergognoso bavaglio. Ci sono cinque referendum che possono cambiare la giustizia dopo trent’anni di immobilismo. Quindi il 12 giugno mi auguro tanti voti a Verona per la Lega, tanti voti per il sindaco Sboarina e tanti Sì per il referendum».

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(Mantovanelli, Salvini e Sboarina)

Passando dal quadro politico locale a quello nazionale e internazionale, Salvini non ha tirato indietro la sua proposta di confrontarsi con i rappresentanti del Governo russo per porre fine al conflitto in Ucraina. «Siamo al centesimo giorno di guerra, bisogna fermarla - ha detto Salvini questa mattina a Verona - Dialogando con tutti, chiedendo il cessate il fuoco, la pace e il disarmo. E la pace è un’urgenza anche per l’Italia e gli italiani. La benzina che si avvicina ai due euro e mezzo al litro se non ci fosse il taglio delle accise del governo, il prezzo della luce, del gas, della spesa al supermercato. Lavorare per la pace dovrebbe essere un dovere di tutti i politici italiani perché serve la pace e conviene la pace. Sono ancora sconcertato di tutti gli insulti che ho ricevuto perché ho osato costruire un pezzetto di pace. Continuerò a farlo perché se fosse per il PD o per i 5 Stelle aspetteremo altri due anni e non possiamo permetterci altri morti e la crisi economica di questo periodo, con i rincari folli dei prezzi a partire dalla benzina. Ripeto: la pace è un’urgenza per tutti».

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(Mantovanelli, Sboarina, Salvini, Stefani e Zavarise)

Al fianco di Matteo Salvini i vertici della Lega veronese e veneta a partire da Lorenzo Fontana, vicesegretario del Carroccio, e poi il segretario regionale Alberto Stefani e ancora il commissario provinciale Nicolò Zavarise, il candidato vicesindaco Roberto Mantovanelli, il neoeletto presidente di Veronafiere Federico Bricolo oltre che deputati, amministratori e sindaci del territorio. Per Stefani: «Quella della Lega è una scelta di campo, ci schieriamo in continuità nell’unica coalizione di centrodestra che tanto ha ottenuto e tanto vuole ancora ottenere portando in dote quella filiera amministrativa che ha permesso alla città di ripartire dopo il Covid».
Della Lega come «pilastro fondamentale della coalizione» e del «lavoro incredibile fatto con i ministri della Lega e con Luca Zaia per tutelare la comunità e portare Verona fuori dal Covid, ripartendo di corsa in direzione delle Olimpiadi» ha infine parlato Federico Sboarina, che ha concluso: «Abbiamo fatto e stiamo facendo un sacco di cose, non possiamo non dare continuità alla mole di lavoro svolta».

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