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Domenica, 28 Aprile 2024
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Cisl consegna il Manifesto per il futuro di Verona ai candidati sindaco

Il sindacato ha sintetizzato in 12 punti le richieste alla prossima amministrazione cittadina. Il segretario Veghini: «Noi vogliamo esserci anche nelle aziende controllate dal Comune con una governance partecipativa»

Esserci per contare, ma soprattutto per cambiare in meglio. È questo il motto che il segretario provinciale di Cisl Verona Giampaolo Veghini ha ripetuto ieri mattina, 6 giugno, a tre candidati sindaco. Federico Sboarina, Flavio Tosi e Damiano Tommasi hanno partecipato al confronto organizzato dal sindacato in vista delle elezioni comunali del 12 giugno. Un confronto introdotto da Veghini e incentrato sul "Manifesto per il futuro di Verona", un documento in cui la Cisl ha sintetizzato in dodici punti le richieste alla futura amministrazione. «Verona merita di essere collocata tra le grandi città europee - ha dichiarato Giampaolo Veghini - Ed un compito che avrà il futuro sindaco sarà quello di creare una grande area metropolitana con il resto della provincia. Ma noi come Cisl vogliamo esserci anche nelle aziende partecipate e vogliamo creare in queste aziende una governance partecipativa all'interno degli organi decisionali. Sarà quindi fondamentale che il percorso da seguire nei prossimi anni sia sempre più inclusivo».

Il primo candidato sindaco ad intervenire durante il confronto è stato Sboarina, che ha sottolineato i risultati ottenuti nei suoi cinque anni di mandato, come la fusione tra Agsm e Aim, gli aumenti di capitale nelle aziende partecipate Veronafiere e Catullo ed il cambiamento di Amia in una società cosiddetta "in house", ovvero direttamente controllata dal Comune di Verona. «Per le aziende partecipate, il Comune deve dare visione e obiettivi da raggiungere - ha aggiunto Sboarina - Ma poi deve anche condividere con i lavoratori il percorso da seguire per raggiungere gli obiettivi. Questo è quello che abbiamo fatto e continueremo a fare».
Sul tema delle aziende partecipate, Tommasi ha ribadito quanto già esposto nel suo programma, ovvero che le nomine dei vertici devono privilegiare la competenza e non l'appartenenza politica. E sulla stessa falsa riga è intervenuto anche Flavio Tosi, ricordando che durante i suoi due mandati da sindaco aveva nominato imprenditori e non politici alla guida delle principale aziende controllate dal Comune.

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