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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica Centro storico / Piazza Bra

«Le partecipate devono fornire servizi ai cittadini e non poltrone ai politici»

Le idee del candidato sindaco Damiano Tommasi e della coalizione Rete! per le aziende controllate dal Comune di Verona: riduzione del numero e consigli di amministrazione con meno poltrone e più competenza

«L'unico scopo delle nostre partecipate deve essere quello di fornire servizi di qualità ai cittadini: purtroppo, a Verona, spesso non è stato così». Con queste parole Damiano Tommasi ha sintetizzato la situazione delle società direttamente o indirettamente partecipate dal Comune di Verona. «Sono tante - ha aggiunto il candidato sindaco riferendosi sempre alle aziende controllate dal Comune - Un numero esorbitante che poco ha a che fare con le esigenze di funzionalità e molto con quelle, autoreferenziali, del ceto politico che le ha governate». Ma non c'è solo questo a preoccupare la coalizione Rete!. «La politica ha il dovere di indirizzare le strategie dei suoi enti - ha spiegato Tommasi - scegliendo negli organismi direttivi uomini e donne competenti e di esperienza. Non è credibile che il sindaco non sia riuscito a trovare nemmeno una professionista per il consiglio di amministrazione della fiera».

Ieri, 30 maggio, a confrontarsi con Tommasi su questi problemi e sugli indirizzi programmatici della coalizione che lo sostiene, sono stati Luciano Butti, avvocato e docente di diritto internazionale dell'ambiente all'Università di Padova; Donata Gottardi, già docente di diritto del lavoro e già prorettrice dell'Università di Verona; e Roberto Ricciuti, docente di politica economica sempre all'ateneo scaligero.

«Il numero spropositato delle partecipate - has ottolineato Damiano Tommasi - non trova alcuna giustificazione funzionale. Da molti anni, infatti, il sistema delle partecipate comunali permette al ceto politico di distribuire incarichi a partiti alleati, correnti, sottocorrenti, persone fedeli. È un criterio di individuazione degli incarichi inaccettabile. La crisi attuale di fondamentali asset territoriali, come, ad esempio, la fiera di Verona o l'aeroporto Catullo così come le incertezze strategiche di Agsm-Aim, sono direttamente legate ad una governance che non è riuscita, negli anni, ad esprimere strategie lungimiranti, professionalmente adeguate alle esigenze di oggi. Questo tema è uno dei punti più rilevanti del nostro programma di coalizione. Ridare credibilità all’azione pubblica all’interno dei servizi e delle partecipate è una sfida che dobbiamo e vogliamo vincere. Dobbiamo contrastare la convinzione generale che si è formata nei cittadini negli ultimi anni, vale a dire che i ruoli pubblici all’interno delle partecipate siano vincolati ad appartenenze politiche che non c’entrano con le competenze e le professionalità delle persone. Si tratta di una sfida anche culturale. È responsabilità dell’amministrazione di perseguire sempre modalità meritocratiche di valutazione. Solo così si potrà restituire alle nuove generazioni anche la fiducia di poter vedere nella politica un luogo dove la meritocrazia sta al primo posto. È una questione di metodo: a Verona le competenze ci sono, devono essere coinvolte nella politica attiva con costanza, partecipazione e convinzione».

E parlando di incarici nelle aziende partecipate dal Comune, la coalizione Rete! ha parlato di «scandalo nazionale» riferendosi alle nomine nel cda di Veronafiere. Nomine arrivate a poche settimane dalle elezioni e che hanno disegnato un consiglio di amministrazione di soli uomini.

«Prima di parlare di nomine sarebbe più opportuno stabilire un metodo - ha spiegato Butti - In tal senso, ho elaborato una proposta articolata in nove punti. Si tratta di opportunità semplici da cogliere se solo lo si vuole. Intanto, ridurrei il numero delle aziende partecipate, poi proporrei cda più asciutti, metterei un freno alle sponsorizzazioni e anche alle pubblicità redazionali, perché sono inutili e costano tanto. Farei in modo di prevedere dei requisiti minimi di competenza e pubblicherei i curricula dei candidati prima che questi siano poi nominati. Infine, proporrei un’audizione dei candidati gestita da una commissione consiliare, una spiegazione scritta del sindaco che motivi la sua scelta in termini di nomine e a fine mandato istituzionalizzerei una verifica da parte di un organo collegiale su quanto è stato o non è stato svolto».
Donata Gottardi ha poi sottolineato «quanto sia preponderante l’aspetto della trasparenza e competenza. Non è solo una questione di quote rose a prescindere. Il principio che deve sempre essere la guida in questi campi è quella della competenza. Su questo tema il nostro Paese ha un ritardo da colmare, non è una questione che riguarda solo le donne, già l’Unione Europea chiede che nei cda ci siano professionalità e competenze diverse, per avere un’idea nuova di come migliorare i progetti da realizzare. Sembra che la presenze delle donne nei cda sia quasi mal digerita, e non si pensa invece a quanto valore aggiunto possano portare».
E Roberto Ricciuti ha concluso: «Quando si parla di aziende partecipate bisogna anche guardare come si sono comportate in situazioni simili realtà di altre città e regioni. Io credo, in sintesi, che su questo tema le opzioni siano due. Si può pensare di realizzare una partnership con un soggetto medio piccolo dell’area Veneto, Trentino, per continuare ad avere un ruolo decisione rilevante, oppure si può scegliere di entrare in un player di dimensioni più grandi. In questo secondo caso, ovviamente, il potere decisionale sarebbe minore. Bisogna decidere quale partita si vuole giocare».

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E la campagna elettorale di Tommasi non si ferma. Ieri, il candidato sindaco ha incontrato il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Questa mattina, invece, avrà un faccia a faccia con Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli esteri e segretario di +Europa. Della Vedova sarà a Verona alle 11.15, al Liston 12 di Piazza Bra, per la presentazione della lista di +Europa e Azione.
Domani, invece, Tommasi avrà la possibilità di confrontarsi con i pensionati dello Spi Cgil di Verona al Payanini Center di Via San Marco.

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