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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Da Re vuole rilanciare la Lega Nord: rischio scisma per il Carroccio?

L'Europarlamentare recentemente espulso dal partito per i suoi commenti su Salvini, riparte da Treviso e prende ancora di mira il "Capitano", mostrando l'intenzione di riportare in auge il "vecchio" partito

Riparte da un luogo per lui simbolico come il suo autolavaggio a San Vendemiano, nella Marca, l'europarlamentare trevigiano Gianantonio Da Re, "fresco" di espulsione dal partito in cui militava, ovvero la Lega. 
Come ci spiega il collega di TrevisoToday, Nicola Cendron, la scelta del luogo in cui l'oramai ex componente del Carroccio ha voluto incontrare i giornalisti non è stata frutto del caso. Si tratta infatti di un ritorno alle origini che evidenzia l'intenzione del "Baffo", ovvero quella di riportare in auge la Lega Nord: un'idea che potrebbe avere il suo primo banco di prova con le prossime elezioni comunali a Vittorio Veneto, per le quali sono state rimescolate le carte dopo l'esito del direttivo di Noventa padovana della serata del 7 marzo. 

Per la Lega sembra dunque avvicinarsi l'ipotesi dello scisma e nei prossimi giorni, verosimilmente, si inizierà a contare chi seguirà l'ex segretario regionale della Liga in questa nuova avventura. 

Una frattura che nasce dal rapporto tra Da Re e Salvini, con il primo buttato fuori dal Carroccio per aver indicato il suo segretario federale come "cretino". Anche nel corso dell'incontro con i giornalisti Da Re non si è risparmiato, definendo la Lega di Salvini «un'usurpazione»: «Il mio lavoro è stato con senso critico del segretario, ho chiesto mille volte di poter parlare con lui. Non mi ha mai risposto e quindi è anche giusto voltare pagina: esco dalla Lega di Salvini, rimango nella Lega nord. Ho versato tutto il mio obolo che dovevo, come accordo politico, le quote mensili di 2 mila euro al mese, ho sempre versato tutto, fino a questo mese, per quasi 120 mila euro alla Lega Nord perchè c'era la possibilità di scegliere, quindi vuol dire che il partito esiste, sarà una scatola vuota ma i soldi devono essere dentro».

«Ci sono già due Leghe»

«Ci sono già due Leghe e sono quelle che sono in contrapposizione nelle sezioni, dove ci sono due candidati sindaci, dove uno è della Lega Salvini e l'altro è di una Lega tradizionale - ha spiegato Da Re - sono cose diverse e purtroppo, erano partiti insieme: attenzione, non rinnego il partito nazionale voluto da Salvini perchè secondo me un partito territoriale se vuole incidere deve entrare in quel di Roma ed essere nella stanza dei bottoni, però trasformare la Lega nord nella Lega Salvini premier e fare la Lega "Ponte di Messina", ecco a noi il "Ponte delle arance" non serve, è molto meglio il ponte di Vidor dove transitano tutti i prodotti delle nostre industrie artigiane e non solo, anche agricole. Trasformare dalla Lega Nord alla Lega sud è il vero errore che ha fatto il segretario».

Salvini "cretino": «Nessuna offesa, ma critica politica»

«Il "cretino" è come quando si dice qua in Veneto "mona" - ha raccontato l'europarlamentare - non è un'offesa, è un intercalare di un linguaggio che è proprio nostro, mi dispiace che il giornalista di Repubblica lo abbia ripreso, ma non aveva un senso di offesa ma un senso di critica politica e quindi mi dispiace però. Nel dossier portato da Stefani c'erano tutti i miei interventi, di questi giorni, non è il "cretino" che ha fatto scattare il tutto... il dossier era già pronto, il pretesto gliel'ho dato io ma per litigare bisogna essere in due».

«Vedremo dopo le elezioni»

«Il 9 giugno vedremo se Salvini potrà dire di essere ancora il segretario - ha proseguito l'Europarlamentare - certo i numeri li ha perchè ha bloccato tutto. Ora andrò una settimana a Strasburgo. Stamattina (venerdì, ndr) ho ricevuto talmente tanti messaggi e telefonate di solidarietà che non sono riuscito a rispondere a tutti: risponderò a tutti. Anche persone fuori regione con cui ho avuto in passato delle discussioni mi hanno chiamato per dirmi "hai ragione", anche se non è di gran conforto». Ci sarebberò già sul tavolo offerte per entrare in questa o quella lista per le prossime elezioni europee: a chi ha chiesto se Flavio Tosi fosse tra questi, Da Re ha dribblato. Non sarebbe certo il primo deluso tra i leghisti a cambiare casacca per rinforzare Forza Italia. Anche se ai militanti delusi che volevano stracciare la tessera lui stesso ha detto: «Non fatelo, ci sono momenti difficili e le battaglie si combattono da dentro».

Il futuro del Carroccio

Ma chi eventualmente potrebbe prendere il posto di Salvini? «Penso che Fedriga sia la persona giusta - ha detto Da Re - una persona che voglia prendere parte a questo progetto. Il 9 giugno sarà molto importante capire con che numeri si uscirà da questa consultazione europea. Quando le cose vanno male c'è sempre qualcuno che prende in mano la situazione e che cerca di portare ad una soluzione». 

La risposta di Stefani è il "polo identitario"

«La Lega, accompagnata da contenitori civici, è pronta a presentare candidati e programmi. Un vero e proprio polo identitario, territoriale che pone la comunità al centro del progetto politico». È questa la strategia lanciata dal segretario regionale della Lega, Alberto Stefani, in un comunicato diffuso in serata: «Sappiamo che arrivare a ridosso delle elezioni, con candidati imposti da Roma non porta grandi risultati. Per amministrare serve concretezza e serietà, serve avere il tempo di ascoltare i cittadini e non avere la superbia di imporre nomi all’ultimo giorno utile. Questo metodo, già utilizzato alle elezioni amministrative, sarà lo stesso che adotteremo per affrontare la grande sfida delle future elezioni regionali. Liste vicine ai territori, ascolto delle comunità locali, candidati qualificati, facce nuove e pulite: questi gli elementi essenziali per costruire il futuro di questa terra».

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