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La Copertura dell'Arena divide Verona tra i favorevoli ed i contrari al progetto

D'Arienzo, Bertucco e Croce, non approvano l'idea, mentre da Confcommercio arrivano commenti positivi e ringraziamenti a Sandro Veronesi, indicato come "un moderno mecenate"

Copertura si, copertura no. Com'era prevedibile, la presentazione dei progetti vincitori del concorso internazionale di idee per coprire l'Arena di Verona, trova pareri contrastanti. 

Vincenzo D'Arienzo, deputato del Partito Democratico, non vede di buon occhio l'idea: 

Sono contrario all'ipotesi di coprire l'anfiteatro.
Agli studiosi della storia romana non risulta che venissero coperti i loro teatri. Solo una parte delle gradinate del Colosseo era stato coperto con teli per riparare dal sole, mai l'Arena. Quindi, un eventuale cappello sarebbe una distorsione storica e non una riproposizione dell'antico. Peraltro, non c'è proporzione tra il valore del museo e la motivazione addotta, quella di difendere le serate liriche dalla pioggia. Il calo degli spettatori è a causa della scarsa qualità delle opere per responsabilità della Fondazione Arena, non di Giove pluvio!
Tosi persevera nell'errore. La proposta è già stata bocciata dalla sovrintendenza ai Beni archeologici di Verona. Il concorso di idee è, nei fatti, un bell'esercizio creativo, ma non potrà avere nessuno effetto. Auspico che la società civile intervenga per dire la sua. Non essendoci nella copertura nessuna motivazione archeologica non ho dubbi che potremmo mettere la parola fine a questa boutade. Anziché la copertura, il Comune farebbe bene ad occuparsi della gestione dell'anfiteatro sempre più asservita alle esigenze di lucro e poco alla valorizzazione del monumento. 

Ancora più duro l'intervento del consigliere comunale ex Pd Michele Bertucco, che vede in questo progetto una sorta di manovra dell'amministrazione comunale per deviare l'attenzione da altre mancanze.

Svelati in pompa magna, a Milano, i vincitori del concorso internazionale di idee per la copertura dell’Arena di Verona. Una scelta quella del sindaco Tosi che serve a gettare fumo sul nulla che ha realizzato a livello di amministrazione comunale.
Visto che a livello locale non è riuscito a combinare molto e a livello nazionale non riesce a sfondare, Tosi torna sul suo tormentone di sempre: la copertura dell'Arena. Spalleggiato dal consigliere comunale Fantoni, che con il suo voto sorregge la maggioranza, il sindaco non affronta i problemi veri di Verona, ma si limita a premiare un concorso internazionale di idee in assenza di pareri favorevoli da parte della Soprintendenza e senza un soldo per realizzare questo “folle” progetto.
La trovata della copertura è destinata davvero a lasciare il tempo che trova o, nel peggiore del casi, a trasformarsi in un enorme ombrello di Cipputi: come hanno evidenziato gli operatori del settore, gli scarsi risultati delle stagioni areniane non sono dipesi solo dal maltempo, ma anche da una gestione della Fondazione Arena che con l’ex Sovrintendente Girondini ha fatto acqua da tutte le parti.

Di opinione simile anche Michele Croce, candidato sindaco per Verona Pulita, che invita il Sindaco e la sia giunta ad affrontare i "veri" problemi della città. 

Basta fumo negli occhi dei veronesi, basta ruote panoramiche, cimiteri verticali e ora anche fantasmagoriche coperture del monumento simbolo di Verona nel mondo, celebre proprio per essere uno spettacolo all'aperto con tutte le variabili meteorologiche del caso. Ma basta soprattutto buttare via i soldi dei cittadini.
Si pensi a risparmiare, si taglino i consulenti, i dirigenti a chiamata e i Cda inutili ma strapagati; si vendano le quote inutili di società che servono solo per far accomodare il sindaco e i suoi amici, si utilizzino i soldi dei veronesi per opere essenziali e improrogabili: strade, marciapiedi, scuole. Ed edilizia popolare: le case Agec che perdono pezzi e su cui chiedo urgentemente perizie statiche, altro che coperture.

Chi invece guarda con favore al progetto è il presidente dell'aeroporto Catullo e di Confcommercio Paolo Arena, che sul sito dell'associazione riporta le dichiarazioni rilasciate al quotidiano L'Arena.

Approvo tutto e ringrazio Sandro Veronesi che è pronto a far fronte ai costi milionari per realizzare la copertura dell'anfiteatro. È la personificazione di ciò che significa fare impresa sociale: sta restituendo al suo territorio il successo che qui ha costruito portando Calzedonia ad essere azienda leader nel mondo. Io sono sempre stato favorevole a trovare una soluzione al "problema" Arena e oggi sono entusiasta a vedere che c'è. Il progetto vincitore va apprezzato proprio perchè rispetta l'Arena, mette la modernità a servizio di un manufatto antico prevenendo danni irreversibili.
Facendo poi due conti è un risparmio per tutti: l'opera la paga il privato e l'amministrazione smette di spenderci tanti soldi per manutenzioni, sigillature, ristrutturazioni. Insomma, è un investimento lungimirante per il futuro, un'opera intelligente. 

Positivo anche l'intervento Giulio Cavara, a capo dell'Associazione Albergatori. 

Abbiamo anche noi il nostro Della Valle tutore del Colosseo. La categoria che rappresento è favorevole a coprire l'Arena per dure motivi: da un lato serve a salvare il Festival Lirico dal maltempo accontentando così tanti turisti che vengono a Verona proprio per l'opera, dall'altro permette di tutelare un monumento patrimonio dell'umanità che, non solo Veronesi ma tutti i Veronesi, dovrebbero avere a cuore. In più il denaro che il Comune risparmierebbe potrebbe essere speso in altre opere pubbliche: ce ne sono tante da fare e con quella decina di milioni di nuovo a disposizione si potrebbero finalmente realizzare. 

Infine Nicola Baldo, presidente della sezione Commercio di Confcommercio, ringrazia a sua volta Sandro Veronesi sulla stampa locale, per il suo intervento negli interessi della città. 

Sandro Veronesi è un moderno mecenate, un imprenditore pronto a sborsare così tanti soldi per il bene della sua città è raro di questi tempi. Noi commercianti non possiamo che essergli grati e, sono sicuro, quando l'opera sarà realtà - e mi auguro che lo diventi - in molti si ricrederanno. 

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