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Autonomia: la vicepresidente De Berti in audizione alla Commissione parlamentare per la definizione dei Lep

«Un momento di confronto e condivisione proficuo nel percorso verso un traguardo molto atteso dal Veneto, - ha commentato l'assessora Elisa De Berti - un ulteriore tassello fondamentale per dare forma a un progetto federale fondato sull’autonomia»

Nella mattinata di lunedì 18 marzo la vicepresidente della Regione del Veneto e assessora alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, su delega del presidente Luca Zaia, ha partecipato ad un’audizione presso la Commissione parlamentare per le questioni regionali che si è tenuta nella sede della prefettura di Venezia. L'incontro era organizzato nell’ambito di un programma itinerante di indagini sull’intero territorio nazionale ai fini della definizione dei Lep, ovvero i Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, nelle varie Regioni.

«Prosegue il percorso verso un traguardo particolarmente atteso dal Veneto - ha spiegato la vicepresidente De Berti - che nel 2017, in occasione di un referendum consultivo, ha dato mandato alla Regione, e al suo presidente, Luca Zaia, che tanto si è speso e altrettanto continua a fare sul tema, di attuare l’autonomia differenziata. Come richiesto, abbiamo fornito alla Commissione i dati sull’organizzazione regionale e sull’attività amministrativa. Particolare rilievo hanno assunto il valore sulla consistenza del personale dipendente regionale, che è di circa 2.700 unità, nettamente inferiore alla media di altre regioni di pari dimensioni, e il dato sulla capacità di riscossione dei tributi locali che in Veneto si assesta sull’85,90 per cento, molto superiore a quello di tante altre Regioni».

Elisa De Berti - Audizione Lep - Commisione parlamentare - 18 marzo 2024 : foto ufficio stampa Regione Veneto

La vicepresidente Elisa De Berti ha poi precisato: «Un ulteriore segnale di efficienza dell’attività amministrativa è stato quello relativo alla tempistica per la realizzazione di opere pubbliche fino a 50 milioni di euro da parte della società della Regione, Veneto Strade: se il dato medio nazionale dice che servono 12 anni per la programmazione, progettazione e concreta realizzazione con il collaudo, nel Veneto sono necessari poco più di 6 anni, con un evidente dimezzamento dei tempi necessari a trasformare in infrastrutture i finanziamenti assegnati». Ancora, la vicepresidente del Veneto ha rimarcato: «Sulla stessa scia, con riferimento ai Fondi Europei per lo Sviluppo e la Coesione, l’80 per cento dei quali viene assegnato al sud e solo il 20 per cento al centro nord, siamo in grado di investirli totalmente a favore del territorio. Pertanto, non è solo una questione di risorse, ma anche di capacità di spesa e di qualità dell’investimento».

Secondo quanto dichiarato dalla vicepresidente, «il "modello veneto" si dimostra efficiente anche in materia di trasporto pubblico locale. Infatti, - ha aggiunto Elisa De Berti - la Regione, pur avendo un sistema di riferimento a livello nazionale, ha cercato di rendere ancora più performante il proprio servizio, ottimizzando la spesa e variando l’offerta, con l’introduzione di modalità di trasporto innovative. Grazie al Piano regionali trasporti del 2020, i servizi tradizionali che incontrano una domanda debole sono stati trasformati in servizi a chiamata, con benefici sia per il bilancio delle aziende sia per la sostenibilità ambientale e per la qualità del servizio e stanno avendo un enorme successo visto l’incremento della domanda». Infine, commentando l'incontro odierno, la vicepresidente ha dichiarato: «È stato un momento di confronto e condivisione importante e costruttivo, oltre che un ulteriore tassello fondamentale per dare forma a un progetto federale fondato sull’autonomia».

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