Al Teatro Salieri va in scena lo spettacolo "Le baruffe chiozzotte" di Carlo Goldoni
Pochi posti disponibili venerdì 30 novembre 2018 alle 20.45, per lo spettacolo Le baruffe chiozzotte di Carlo Goldoni, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto, che aprirà la rassegna di Prosa della Stagione 2018-2019 del Teatro Salieri di Legnago (VR) (0442 25 477 www.teatrosalieri.it).
Regìa di Paolo Valerio, consulenza storico drammaturgica Piermario Vescovo.
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro presentazione dello spettacolo con il professor Fabrizio Rinaldi.
Biglietti: da € 14 a € 25; per gli under 18, prezzo speciale di 8€ per ogni categoria di posto. I biglietti sono in vendita anche al telefono, con carta di credito; online, www.teatrosalieri.it
Scrive il regista:
Lucietta: “Creature, cossa diseu de sto tempo?”
«Questa la prima battuta della commedia, e da subito il tempo atmosferico e psicologico si intrecciano. Le baruffe sono l’ultimo testo di Goldoni, fatta eccezione del suo testo d’addio, Le ultime sere di Carnevale che scrive prima della sua faticosa partenza per Parigi.
E infatti, in questo affresco di grande leggerezza e irresistibile divertimento, si intravede il colore della malinconia, la sensazione del tempo irresistibile che fugge. Le donne delle baruffe sono in attesa, hanno una decisa urgenza, quella di non far passare un altro inverno senza essersi maritate. Poi gli uomini ripartiranno per mare, e torneranno, forse, presto o tardi a Chioggia. […]. Il mondo femminile, fatto di famiglie e relazioni, di lavoro al merletto e di sogni d’amore, di attesa e di vitalita, e il luogo della strada. Accanto, il canale, il mondo degli uomini del mare che tornano per ripartire. Ognuno di questi personaggi - terreni, acquei, innocenti e rudi – e importante da costruire sul palcoscenico, avventurandosi oltre i suggerimenti del testo.
[…] E sullo sfondo dei festeggiamenti per i tre matrimoni appena celebrati, il tempo scorre, il Cogitore e in partenza, come Goldoni e in partenza per Parigi, ricordando le donne di Chioggia e le loro “Baruffe” d’amor».
Trama
Lungo una strada di Chioggia, davanti alle rispettive case, siedono da una parte Madonna Pasqua e Lucietta e dall'altra Madonna Libera, Orsetta e Checca, tutte intente a ricamare e cucire mentre gli uomini sono in mare a pescare. La conversazione scivola dalle condizioni del tempo agli affari amorosi: Lucietta è promessa a Titta Nane, Orsetta ama Beppo (fratello di Lucietta) e a Checca non dispiace la corte di Toffolo il battellaio. Quest'ultimo però è un dongiovanni che non esita a civettare con tutte e tre le giovani presenti, scatenando un grande litigio tra le donne. L’arrivo in porto delle barche di Padron Toni, marito di Pasqua, e di Padron Fortunato, marito di Libera, calma solo temporaneamente le acque. Quando gli uomini vengono a sapere dell’accaduto, infatti, si scatenano furibonde scenate di gelosia tra i futuri sposi e Titta Nane e Beppo decidono di rompere il fidanzamento con Lucietta e Orsetta. Incautamente Toffolo torna sulla scena del misfatto: vengono fuori prima Beppo e poi Toni, infuriati; Toffolo si difende lanciando sassi, gli altri pongono mano ai coltelli. Il peggio è scongiurato dall'intervento delle donne, che riescono a dividere i contendenti, ma la faccenda è ben lontana dall’essere risolta.
Toffolo, infatti, denuncia gli aggressori alla Cancelleria Criminale e l’intera compagnia è obbligata a presentarsi in tribunale davanti al Coadiutore Isidoro, il quale ascolta solo la famiglia di Padron Fortunato mostrando un particolare interesse non proprio professionale nei confronti di Checca e destando sospetti e polemiche da parte di Pasqua e Lucietta. Gli animi non riescono a placarsi e il carosello di accuse e liti continua anche fuori dall’aula di giustizia finché Isidoro, con pazienza e autorità, riconcilia i fidanzati tra di loro e propone a Toffolo di sposare Checca per porre fine alla vicenda una volta per tutte.
In un clima festoso, la pace viene ristabilita (e il lieto fine assicurato) con la celebrazione di ben tre matrimoni: quello tra Lucietta e Titta Nane, quello di Orsetta e Beppe e quello tra Checca e Toffolo.