"Follie ed affetti" al Teatro Filarmonico per il 6° concerto de I Virtuosi Italiani
Un ritorno graditissimo domenica 31 marzo sarà quello del soprano Gemma Bertagnolli, che insieme al violinista Enrico Casazza, entrambi grandi specialisti della musica barocca e a I Virtuosi Italiani daranno vita a un entusiasmante concerto dal titolo “Follie e affetti”. Arie virtuosistiche e patetiche, che verranno esaltate dalla strabiliante musicalità e tecnica di Gemma Bertagnolli, tratte dalle opere teatrali di Antonio Vivaldi come La speranza verdeggiando da “Orlando finto pazzo " RV 727, Amato ben da “Ercole sul Termodonte”, Gelido in ogni vena da “Farnace”, Armatae face da “Juditha triumphans”, trasporteranno il pubblico nella magica atmosfera dei Teatri veneziani del Settecento.
La riscoperta del teatro musicale di Vivaldi è stata accolta negli ultimi anni da uno straordinario successo. Centinaia di arie ancora fresche e inedite, scritte con maestria per ogni taglia vocale, documentano quanto il valore della produzione operistica vivaldiana non sia inferiore a quella strumentale.
Ad arricchire la mattinata, un importante omaggio a Giuseppe Tartini, per iniziare a celebrare i 250 anni dalla morte avvenuta nel 1770. Figura di prim'ordine nella storia della musica strumentale italiana, fondatore della scuola di violino di Padova (1728), Tartini ha una fondamentale importanza nello sviluppo della tecnica violinistica estremamente personale e particolare. Ha avuto anche il merito di scoprire il terzo suono ossia quel suono che risulta dalla perfetta combinazione di due note suonate simultaneamente.
“Primo violino d’Europa”, così nel Settecento è acclamato in tutto il continente. “Il grande successo del musicista istriano nel suo tempo si spiega come espressione di un certo tipo di modernità. Per Tartini modernità significava trasparenza, comprensibilità dei suoi testi musicali, ma anche raffinatezza dell’esecuzione e fu questo ad attrarre i suoi contemporanei. Pur in modo diverso anche Bach era un musicista moderno, ma all’epoca ha avuto molto meno successo e meno spendibilità a livello europeo di Tartini”. (Sergio Durante autore di “Tartini, Padova, l’Europa”)
All’attività di musicista e compositore Tartini, raggiunto l’apice della capacità violinistica, affianca anche l’attività didattica. Nel 1728 fonda, sempre a Padova, la scuola delle Nazioni dove istruisce moltissimi studenti provenienti da tutta Europa, molti dei quali diventano musicisti e compositori famosi. L’arte dell’arco rimane ancora oggi un testo fondamentale nell’apprendimento della tecnica violinistica, insieme al Trattato degli abbellimenti, un lavoro sull’ornamentazione improvvisata.
Dei circa 150 concerti per violino scritti dal compositore piranese, verranno eseguiti da Enrico Casazza e I Virtuosi Italiani, il concerto in Do Maggiore per violino e orchestra D12 e il Concerto in si minore per violino e orchestra D125 ‘’Lascia ch’io dica addio’’.
La XX Stagione Concertistica proseguirà poi domenica 7 aprile con un viaggio in “ARGENTINA” assieme allo straordinario compositore e bandoneonista Daniele Di Bonaventura; un omaggio alla musica di Astor Piazzolla.
(fonte foto I Virtuosi Italiani - Gemma Bertagnolli)