Fondazione Arena omaggia i cento anni di Zeffirelli con la sua "Aida" più amata al Teatro Filarmonico
L’opera più comunemente associata ai maestosi spazi dell’Arena di Verona risplende in tutta la sua più intima e viscerale teatralità sul palcoscenico del Teatro Filarmonico, per la prima volta in forma scenica e nell’allestimento che Zeffirelli amò di più, per sua stessa ammissione, fra i diversi creati in 70 anni di carriera ? Dal piccolo teatro di Busseto, paese natale di Verdi dove nacque nel 2001 per commemorarne il centenario della morte, l’Egitto per antonomasia di Zeffirelli rivive con un cast internazionale di giovani talenti: Conesa, Magrì, Kemoklidze, Di Matteo, Park con l’Orchestra e il Coro di Fondazione Arena diretti dal M° Stefanelli, che ne seguì la prima assoluta ? L’anteprima riservata a giovani e scuole apre il 10 febbraio le iniziative di VIVA VERDI promosse dal MiC in tutta Italia per l’acquisto e la tutela di Villa Verdi a Sant’Agata.
Creata per il Cairo nel 1871 su richiesta del Khedivè e subito rilanciata dall’Italia nel mondo, Aida è opera fra le più mature e profonde di Giuseppe Verdi (1813-1901): il soggetto originale, ideato dall’egittologo Auguste Mariette, lo conquistò subito e lo ispirò a creare mondi sonori inediti da intrecciare ad una storia avvincente e universale, inventando un Antico Egitto faraonico “più vero del vero”. Protagonista è Aida, schiava, innamorata e ricambiata del generale nemico: l’opera è un anelito alla pace e un inno all’amore oltre l’etnia e la politica.
Sin dal 1913 è il titolo-simbolo dell’Arena di Verona, che per l’inaugurazione del suo 100° Festival ne ha commissionato una nuova lettura. Complici le 739 volte in Anfiteatro (con le due serate dirette da Riccardo Muti), Aida non è mai stata messa in scena da Fondazione Arena al Filarmonico, eccettuata una serie di concerti. Dal 12 febbraio quindi l’occasione è imperdibile per riscoprire o conoscere per la prima volta questo capolavoro del teatro musicale in una forma visivamente sontuosa ma con una regia chiara e ideale, a tratti geniale per le soluzioni che l’ambizioso Zeffirelli trovò per il ridotto palcoscenico di Busseto.
Il Maestro fiorentino, raffrontandola ai suoi altri lavori, la chiamò Aidina, figlia “minore” solo per dimensioni dell’apparato scenografico e in realtà dettagliatissima, da subito riuscita e amata, ripresa in teatri di ogni latitudine e ora finalmente anche a Verona, luogo d’approdo degli spettacoli più grandiosi di Zeffirelli (in Arena, ma anche dei suoi memorabili Pagliacci al Filarmonico), che in questa produzione rivela tutti i talenti e le ragioni di una carriera lunga e feconda, omaggiata da Fondazione Arena proprio nel giorno esatto del 100° compleanno.
Sul podio sale Massimiliano Stefanelli, il primo direttore d’orchestra a battezzare questa stessa produzione a Busseto nel 2001, dopo un lungo lavoro coi giovani interpreti e col Maestro. Anche il cast in scena a Verona è giovane e composto da artisti da diverse parti del mondo già internazionalmente affermati, su cui Fondazione Arena ha scommesso in questi anni o punta oggi per il loro debutto: protagonista è il soprano statunitense Monica Conesa, affiancata dai tenori Stefano La Colla (12/2) e Ivan Magrì (15, 17 e 19/2) nei panni di Radamès; fra loro c’è la principessa Amneris del mezzosoprano georgiano Ketevan Kemoklidze e il gran sacerdote Ramfis del basso Antonio Di Matteo; ai capi delle opposte fazioni stanno l’Amonasro del baritono coreano Youngjun Park e il Re egizio del basso veronese Romano Dal Zovo; completano il cast il tenore Riccardo Rados (messaggero) e il soprano Francesca Maionchi (sacerdotessa).
Le scene di Zeffirelli, ricostruite dallo storico scenografo collaboratore Carlo Centolavigna, valorizzano i costumi di Anna Anni sono stati fedelmente ripresi da Lorena Marin. Le coreografie originarie di Luc Bouy, riprese da Gaetano Petrosino, rivivono grazie ad Eleana Andreoudi, prima ballerina dell’Opera Nazionale Greca e già stella dell’Anfiteatro. Il Coro, preparato da Ulisse Trabacchin, l’Orchestra e i Tecnici di Fondazione Arena sono pronti a porgere al pubblico del Filarmonico di tutte le età, veronese e non, l’opera immortale di Verdi, titolo diventato specialità areniana lungo 100 edizioni di Festival popolare e universale.
Informazioni e contatti
Aida debutta domenica 12 febbraio (alle 15.30) e replica mercoledì 15 febbraio (alle 19), venerdì 17 febbraio (alle 20) e domenica 19 febbraio (alle 15.30). Si ricorda che per l’accesso agli spettacoli non è più obbligatoria la presentazione di certificazione verde né l’uso di mascherina.
I biglietti sono disponibili al link: https://www.arena.it/it/
Orari:
- Domenica 12 febbraio ore 15.30
- Mercoledì 15 febbraio ore 19
- Venerdì 17 febbraio ore 20
- Domenica 19 febbraio ore 15.30