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Caro-bollette e luminarie, Confcommercio chiede: «Equilibrio tra sobrietà e attrattività»

L'associazione di categoria si sta confrontando con il Comune di Verona e con altre amministrazioni scaligere per evitare «che gli effetti negativi di un'austerity spinta superino i benefici», ha spiegato il presidente Arena

Il Comune di Garda ha già deciso: il prossimo sarà un Natale senza luminarie. Mentre con il Comune di Verona e con altre amministrazioni scaligere, Confcommercio si sta confrontando per trovare un compromesso tra le esigenze di risparmio dovute al caro-bollette e la necessità di mantenere il territorio turisticamente attrattivo. «L'attuale contesto caratterizzato da costi energetici e inflazione alle stelle, consumi stagnanti, stretta creditizia, porta con sé tante priorità, con la necessità di definire misure che possano risultare di sostegno alle famiglie e alle imprese - ha sottolineato il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena - Se da un lato è sicuramente condivisibile l'orientamento verso una stagione invernale e delle festività sobrie, dall'altro va tenuto presente il profilo turistico di Verona capoluogo e della provincia più in generale».

«Nelle interlocuzioni con le amministrazioni comunali veronesi, in primis quella del capoluogo - ha evidenziato il direttore generale di Confcommercio Verona Nicola Dal Dosso - stiamo condividendo la necessità di portare avanti quella che potremmo definire una sobrietà intelligente che garantisca continuità. Tutti sappiamo i numeri che porta il periodo natalizio, tutti sappiamo quanto sia importante il mese di dicembre per commercio, turismo e in generale per il terziario di mercato, in grave difficoltà. L'intento è di salvaguardare tutti gli aspetti strategici attraverso scelte equilibrate, condivise nel rispetto dei ruoli».
E il presidente Arena è contento che le amministrazioni comunali si stiano confrontando con i rappresentanti di Confcommercio per «scongiurare il rischio, paradossale ma concreto, che gli effetti negativi di un'austerity spinta superino i benefici».
Effetti negativi che potrebbero essere decisivi per il futuro di molte aziende, in particolare degli alberghi. Il presidente di Federalberghi-Confcommercio Verona Giulio Cavara ha infatti evidenziato che: «Il boom dei costi energetici rischia di far tornare indietro l'orologio dell'ospitalità veronese con la chiusura stagionale di molti alberghi per contenere i costi». Inoltre, gli stessi effetti negativi potrebbe avere ripercussioni anche nel lungo periodo, come riferito dal Paolo Artelio di Fipe-Confcommercio Verona: «Far passare l'immagine di una città e di una provincia spente, con pochi eventi e momenti di richiamo avrebbe ripercussioni non solo nel breve ma anche nel medio-lungo periodo, a tutto vantaggio di mete che decideranno comunque di puntare sull'appeal in questa difficile fase».

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