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Fipe-Confcommercio in piazza a Roma: «Vogliamo riaprire in sicurezza»

La Federazione italiana dei pubblici esercizi ha organizzato un'assemblea nazionale straordinaria in Piazza San Silvestro. Presente anche il presidente della sezione di Verona Paolo Artelio

Ieri,13 aprile, Fipe-Confcommercio (Federazione italiana dei pubblici esercizi) ha organizzato un'assemblea nazionale straordinaria in Piazza San Silvestro, a Roma. Nella capitale erano presenti 150 rappresentanti territoriali, tra cui il presidente di Fipe-Confcommercio Verona Paolo Artelio, mentre una delegazione del direttivo scaligero dell'associazione ha seguito l'evento in collegamento dalla sede di Confcommercio Verona.
Dopo neanche sei mesi dalla manifestazione denominata «Siamo A Terra», organizzata in 24 città italiane tra cui Verona, si è fatto risentire il mondo della ristorazione, azzoppato dalla crisi legata al coronavirus, per chiedere al Governo una data certa per le riaperture.

Il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli ha aperto l'assemblea di ieri ringraziando gli imprenditori dei pubblici esercizi «perché portate con dignità e serietà la voce di un mondo che ha subito sulla propria pelle tante decisioni difficili, incomprensibili, spesso ingiuste, in quest’anno drammatico di pandemia. Noi oggi siamo qui e vogliamo futuro». E nel suo intervento, Sangalli ha confermato che Confcommercio si sta impegnando per ottenere risposte rapide dal Governo. «Noi vogliamo riaprire - ha aggiunto Carlo Sangalli - Vogliamo riaprire in sicurezza. Perché la risposta all'emergenza solo con le chiusure è ormai una scelta insostenibile dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale. Ogni giorno di chiusura in più, è un metro di deserto che avanza nelle città italiane. Ed è un pezzo di futuro che si sgretola nell'identità del nostro Paese».
Il presidente nazionale di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani ha chiesto «ristori compatibili con le perdite di fatturato», ma anche la sua principale è stata quella di riaprire nel rispetto dei protocolli di sicurezza. «E chiediamo anche una spinta vera sulla campagna vaccinale», ha concluso Stoppani.

Nel corso della giornata, molti imprenditori hanno condiviso le loro storie con i colleghi. Storie tristi e colme di frustrazione per tante attività economiche che restano chiuse senza avere certezze sul futuro. Attività che non sono soltanto bar o ristoranti, ma anche discoteche, chiuse da più di un anno senza aver mai avuto l'opportunità di riaprire dall'inizio dell'emergenza. Ma anche attività balneari.

Dopo l'assemblea, i rappresentanti della Fipe hanno incontrato il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Sulle riaperture, il ministro non ha potuto fornire una data certa, ma ha parlato di maggio come mese buono per ripartire. Sui ristori, invece, Giorgetti pensa ad indennizzi basati sul fatturato o sul bilancio aziendale.

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