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Cronaca Zai / Via Olanda

Hellas, sequestrate le quote di Setti. Il club: «Patrimonio gialloblù intatto»

Il sequestro preventivo operato dai finanzieri riguarda la società Star Ball per presunti «episodi di distrazione» delle azioni dell'Hellas Verona, che però spiega: «Ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra Setti e Volpi»

Maurizio Setti ancora nel mirino della guardia di finanza.
Dal 6 dicembre scorso, il presidente dell'Hellas Verona è indagato per un presunto giro di fatture false in cui sarebbero coinvolte anche altre 21 aziende. A quell'indagine, il club gialloblù ha collaborato con le Fiamme Gialle di Reggio Emilia, fornendo tutta la documentazione finanziaria richiesta.
Ora, un'altra inchiesta, ha portato al sequestro preventivo di tutte le azioni dell'Hellas Verona detenute della società Star Ball di Setti.

Il sequestro è stato ordinato dal gip del tribunale di Bologna ed eseguito dalla guardia di finanza su delega procura felsinea. «Il provvedimento cautelare scaturisce da indagini condotte a seguito del fallimento di una società per azioni», hanno fatto sapere i finanzieri del capoluogo emiliano. La spa fallita, riconducibile a Maurizio Setti, aveva una partecipazione azionaria dell'Hellas Verona. E secondo gli accertamenti condotti dalla guardia di finanza ci sarebbero stati «episodi di distrazione, perpetrati tramite la cessione delle azioni rappresentative della società sportiva, dalla società fallita» alla Star Ball di Setti.

Non appena diffusa la notizia del sequestro preventivo, l'Hellas Verona ha specificato che il provvedimento non riguarda e non tocca il patrimonio del club gialloblù. «Il sequestro si inserisce, come ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra il gruppo societario di Maurizio Setti e il gruppo societario di Gabriele Volpi - si legge nella nota diffusa dall'Hellas - Sono state sequestrate le partecipazioni sociali di Star Ball, la società di Maurizio Setti che le aveva acquistate dalla società per azioni HV7, la quale a sua volta le aveva acquisite dalla spa H23. Nel 2020, le società HV7 e H23, entrambe riconducibili a Maurizio Setti, furono dichiarate fallite dal tribunale di Bologna su istanza del gruppo Volpi, che è l’unico soggetto a vantare di essere loro creditore. Non ci sono altri sostanziali creditori di HV7 e di H23. Entrambi i fallimenti furono revocati dalla corte di appello di Bologna. La revoca del fallimento di HV7 è stata definitivamente dichiarata dalla corte di cassazione il 26 ottobre scorso. La cassazione ha confermato la pronuncia della corte di appello di Bologna, rilevando che il gruppo Volpi non ha provato di essere creditore di HV7. HV7, da cui Star Ball acquistò le partecipazioni dell'Hellas è, quindi, tornata operativa e in attività. La conferma o revoca del fallimento di H23 è, invece, ancora sottoposta al giudizio della cassazione. La procura di Bologna, allarmata dalle notizie infondate sulla possibile vendita da parte di Star Ball delle partecipazioni sociali dell'Hellas Verona, ha ritenuto opportuno su istanza dei legali del gruppo Volpi sequestrarle in via preventiva. L’ha fatto solo per il caso in cui, in futuro, il fallimento di H23 dovesse essere dichiarato in via definitiva e si dovesse poi discutere circa la liceità della cessione delle partecipazioni sociali fatta in passato da H23. Già in passato, il gruppo Volpi aveva tentato, senza successo, di avvalersi dello strumento penale del sequestro preventivo per attaccare Maurizio Setti e Star Ball, che hanno poi visto pienamente riconosciute le loro ragioni dalla corte di cassazione e poi dal tribunale del riesame di Bologna, che annullò il sequestro del patrimonio di Setti e di quello di Star Ball. Il relativo procedimento si è risolto nel nulla ed è stato archiviato dal gip su istanza della procura. Maurizio Setti e Star Ball sono sereni e tranquilli, perché sono convinti di poter dimostrare, anche in quest’occasione, la correttezza, legittimità e liceità del loro operato e la carenza dei presupposti del sequestro. Hanno, quindi, dato mandato ai loro legali di agire immediatamente per impugnare il sequestro preventivo».

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