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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Pfas, M5S bacchetta Bottacin e lancia l'allarme: "A rischio anche Verona"

Nel botta e risposta tra Greenpeace e Regione intervengono anche i pentastellati, secondo i quali il capoluogo non è esente da pericoli, visto che queste sostanze "si spostano con le correnti delle falde acquifere ad una velocità di un chilometro all'anno"

L'inquinamento da Pfas che ha colpito le province di Verona, Vicenza e Padova continua ad essere al centro dell'attenzione. In questi giorni si è assistito al botta e risposta tra Greenpeace e l'assessore regionale all'ambiente Giampaolo Bottacin.

Secondo l'associazione infatti, i dati ufficiali ottenuti da alcune Ulss del Veneto, mostrerebbero dei valori considerati pericolosi per la salute di 130mila persone, stando agli standard americani, e addirittura per 200mila secondi i parametri utilizzati invece in Svezia. Un grafico interattivo pubblicato sempre da Greenpeace, mostra la concentrazione rilevata in oltre 90 comuni interessati. 
Dal canto suo, Bottacin ha replicato che "l’acqua che esce dai rubinetti è assolutamente potabile e non supera in nessun modo i parametri stabiliti dall'Istituto Superiore della Sanità, di cui non pare ci sia motivo di dubitare".  

Un dibattito in cui si sono inseriti anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno bacchettato la posizione dell'assessore regionale all'ambiente sulle preoccupanti notizie diffuse dall'organizzazione internazionale.

“E, guarda caso – spiegano i consiglieri regionali del M5S – i dati provenienti dalle località delle province di Verona, Vicenza e Padova sono sempre superiori ai limiti imposti da quei Paesi. Il grafico fa impressione, soprattutto se messo in relazione con l'atteggiamento che altri Stati mantengono su questo grave problema.
E Bottacin che fa? – accusano i 5 Stelle – Si affretta a sminuire la gravità della situazione, ricordando come i parametri siano all'interno delle informazioni fornite dall'Istituto superiore per la Sanità e come l'acqua sia potabile. Ora sappiamo che centinaia di migliaia di veneti bevono un'acqua potabile per decreto. Una gran bella pubblicità per la Regione, complimenti.
Fin dal principio di questa storia, che è emersa solo grazie alla nostra caparbietà, ci siamo sentiti dire di tutto da Bottacin e dai suoi colleghi di giunta – rivelano i consiglieri regionali – almeno adesso siamo in buona compagnia”.

Anche il Movimento 5 Stelle Verona si dimostra molto preoccupato dai dati diffusi dall'organizzazione, in una nota diffusa dal consigliere comunale Gianni Benciolini. "Bisogna ricordare che queste sostanze si spostano con le correnti delle falde acquifere ad una velocità di un chilometro all'anno. Il comune di Verona pur presentando livelli ancora bassi non è di certo esente dai rischi rappresentati da questi micidiali inquinanti persistenti; queste sostanze sono già entrate nella nostra catena alimentare, infatti nei mesi passati abbiamo più volte denunciato il grave inquinamento delle acque Venete e Veronesi.

"La diffusione dei Pfas è capillare e per tale ragione, in qualità di candidato Sindaco di Verona per il Movimento 5 Stelle intendo promuovere azioni concrete su più piani". Lo ha detto Alessandro Gennari, il pentastellato in corsa per il ruolo di primo cittadino a Palazzo Barbieri. 
"Non ho intenzione di occuparmi solo della contaminazione della falda - ha poi proseguito -, intendo agire dai controlli fino alle abitudini alimentari dei miei concittadini. È mia ferma intenzione farmi promotore con i Sindaci delle altre città minacciate dai Pfas e con le Ulss competenti di un progetto per informare capillarmente le persone sulle buone pratiche alimentari per prevenire eventuali rischi derivanti dal consumo di acqua e prodotti già contaminati. Intendo applicare il Principio di precauzione, la salute dei cittadini va tutelata e non solo curata in emergenza". 

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