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Cronaca Centro storico / Piazza Erbe

A Verona rilevato aumento delle concentrazioni di ozono nell'aria, il Comune: «È consigliato non uscire nelle ore più calde»

Tutti i consigli del Comune di Verona rivolti ai cittadini e, in particolare, agli anziani, ai bambini, agli individui affetti da patologie respiratorie o cardiache e alle donne in gravidanza

Secondo quanto comunicato da una nota di Palazzo Barbieri, gli ultimi dati Arpav «hanno rilevato un incremento delle concentrazione di ozono nell’aria». In questo senso, spiegano dal Comune di Verona, «si consiglia quindi di non uscire nelle ore più calde per evitare i rischi collegati a questo inquinante, i cui effetti sulla salute dipendono dal livello di concentrazione presente e dalla durata dell’esposizione».

La nota di Palazzo Barbieri, infatti, spiega che «superati i valori scattano i consigli adeguati rivolti alle categorie più fragili della popolazione, bambini ed anziani al fine di proteggere il loro stato di salute». Arpav avrebbe infatti comunicato «un incremento delle concentrazioni di ozono nell’aria con il superamento dei 180 µg/m3». In particolare, nella giornata di giovedì 22 giugno, la centralina situata al Giarol Grande avrebbe registrato «il valore massimo orario di 192 µg/m³ alle ore 13». 

Un inquinante tipicamente estivo

L’ozono atmosferico, secondo quanto specificato nella nota del Comune, è «un inquinante la cui formazione è favorita dalle condizioni di alta pressione, di scarsa ventilazione e di forte irraggiamento solare». Le concentrazioni di ozono, in particolare, «sono influenzate da diverse variabili meteorologiche, come l'intensità della radiazione solare, la temperatura, la direzione e la velocità del vento: ecco perché nel corso delle stagioni si osservano continue variazioni nei valori di ozono».

Nei periodi tardo-primaverili ed estivi, viene quindi spiegato dal Comune che «le particolari condizioni di alta pressione, le elevate temperature e la scarsa ventilazione favoriscono il ristagno e l'accumulo degli inquinanti prodotti dai motori e dalle industrie (i cosiddetti precursori - ossidi di azoto e idrocarburi)». Il forte riscaldamento solare «innesca una serie di reazioni fotochimiche che determinano concentrazioni di ozono più elevate rispetto al livello naturale, normalmente compreso tra 20 e 80 µg/m3 (microgrammi per metrocubo) d'aria».

I valori massimi «sono raggiunti nelle ore più calde della giornata, dalle 12 alle 18, per poi scendere durante le ore notturne». Al contrario, in inverno si registrano «concentrazioni più basse». Gli effetti dell'ozono, prosegue la nota del Comune di Verona, sono «variabili da persona a persona e gli eventuali disturbi sanitari non hanno carattere cumulabile, ma tendono a cessare con l'esaurirsi del fenomeno di concentrazione acuta di ozono».

Gli effetti dell’ozono sull’uomo

Secondo quanto viene riportato nella nota di Palazzo Barbieri, proprio «a causa dell'azione irritante che ha sulle mucose, l’esposizione a elevati livelli di ozono determina una serie di effetti acuti sulla salute di cui i principali sono: irritazione agli occhi, al naso, alla gola e all'apparato respiratorio, senso di pressione sul torace, tosse, aggravamento delle reazioni allergiche». I soggetti ritenuti più sensibili al fenomeno sono «i bambini, gli anziani, le donne in gravidanza, chi svolge attività fisica o lavorativa all’aperto». Tra i soggetti a rischio vi sono anche «le persone asmatiche e quelle con patologie polmonari o cardiache». La presenza di elevati livelli di ozono danneggerebbe inoltre «la salute degli animali» e quella «delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita)», producendo anche «il deterioramento dei materiali». 

Come difendersi dall’ozono

Da Palazzo Barbieri sottolineano come sia opportuno che «tutti, in presenza di valori elevati di ozono, adottino alcuni comportamenti per ridurre il più possibile la propria esposizione». A titolo di esempio vengono proposti alcuni suggerimenti: «Ventilare gli ambienti domestici nelle ore più fresche della giornata, specialmente quelle del primo mattino quando le concentrazioni di ozono sono più basse; moderare l'attività fisica e sportiva, cercando di svolgerla nelle prime ore del mattino, preferibilmente non oltre le 10 oppure nelle ore più fresche della sera, cioè dopo le 18».

Il Comune di Verona, infine, raccomanda quindi ai cittadini, e in particolare agli anziani, ai bambini, agli individui affetti da patologie respiratorie o cardiache e alle donne in gravidanza, di «non uscire nelle ore di massimo irraggiamento solare (fra le 12 e le 18) e di svolgere nelle ore più fresche (mattino e sera) i lavori pesanti o le attività sportive all’aperto». Da Palazzo Barbieri concluno ricordando che «è necessario, inoltre, privilegiare un’alimentazione leggera e ricca di elementi antiossidanti con vitamina C ed E, selenio, fibre». Tutte le informazioni sono disponibili anche alla pagina dedicata sul sito del Comune di Verona all’indirizzo: https://www.comune.verona.it.

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