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Cronaca Santa Lucia e Golosine / Viale Gerhard Richard Gumpert

Dieselgate. Si può ancora fare denuncia per sperare nel risarcimento

A un anno dall'inizio dello scandalo, il Movimento Difesa del Cittadino deposita ancora le querele alla Procura della Repubblica veronese che ha aperto un'inchiesta

È passato un anno dallo scandalo dieselgate. La tempesta si è abbattuta anche su Volkswagen Italia, e a Verona la Procura della Repubblica, nell’ottobre 2015, ha aperto un’inchiesta. Sei, ad oggi, gli indagati: l’amministratore delegato Massimo Nordio, il presidente Luca De Meo, il consigliere delegato Paolo Toba, il procuratore Annamaria Borrega, l’ex presidente del Consiglio d’amministrazione Rupert Johann Stadler e l’ex consigliere Michael Alexander Obrowski.

Negli Stati Uniti d’America, il Gruppo Volkswagen risarcirà i suoi clienti versando, in totale, la somma di 14,7 miliardi di dollari; ad ogni suo cliente, il Gruppo Volkswagen riacquisterà il veicolo e, a titolo di risarcimento dei danni, verserà tra i 5 mila e i 10 mila dollari, a seconda del costo del veicolo. L’Unione Europea ha chiesto provvedimenti analoghi a quelli adottati nei confronti dei clienti americani ma, sino ad ora, il Gruppo Volkswagen non si è dimostrato intenzionato a dialogare con le istituzioni comunitarie.

In Italia, ammonta a 5 milioni di euro la sanzione che l'autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha inflitto al Gruppo Volkswagen. La condotta del gruppo tedesco è stata ritenuta scorretta poiché gravemente contraria agli obblighi di diligenza professionale e idonea a falsare in maniera rilevante il comportamento economico dei consumatori, inducendoli ad assumere una scelta di consumo che non avrebbero altrimenti preso qualora consapevoli delle reali caratteristiche dei veicoli acquistati.  

Successivamente, è emerso che nello scandalo dieselgate è coinvolta anche la Porsche, interamente posseduta dalla Volkswagen ed in relazione alla quale sono in corso indagini presso la Procura della Repubblica di Padova, ove ha sede la Porsche Italia. Otto, ad oggi, gli indagati: il presidente Felix Brautigam, i consiglieri Michel Hans Piech, Wolfgang Porsche, Wolfgang Lutz Meschke, Ulrich Bernard Maier e Siedfried Matthias Mueller, il direttore generale Piero Innocenti e il procuratore Luca Baldin.

I veicoli coinvolti nel dieselgate sono quelli dotati di motore diesel EU 5 tipo EA189, acquistati dal 2009 in poi. A tutela dei proprietari di tali veicoli ed al fine di ottenere il risarcimento dei danni, il Movimento Difesa del Cittadino deposita mensilmente presso le Procure di Verona (Volkswagen, Audi, Seat e Skoda) e Padova (Porsche) le denunce querele collettive. L'intenzione è quella di arrivare a delle transazioni prima dei rinvii a giudizio, diversamente l'MDC si costituirà parte civile nel processo penale e faremo le richieste di risarcimento dei danni.

"A nome del Movimento Difesa del Cittadino, esprimo grande soddisfazione per queste importanti iniziative giudiziarie che potranno far luce sui profili penali connessi allo scandalo dieselgate, come le ipotesi di reato per truffa e frode in commercio ai danni dei consumatori" ha affermato Matteo Moschini, presidente della sezione veneta di MDC.

Per informazioni è possibile contattare la sede di Verona di MDC, telefono: 045/4855093, e-mail: mdcverona@gmail.com.

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