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Incidenti stradali Garda / Corso Italia

Investito due settimane fa, muore in ospedale prorettore del Politecnico Federico Bucci

Si è spento a 64 anni il responsabile della sede distaccata di Mantova dell'università meneghina. Era in vacanza a Garda e stava facendo jogging quando un'auto l'ha travolto

È deceduto all'ospedale veronese di Borgo Trento il prorettore del Politecnico di Milano Federico Bucci. Il professore di storia dell'architettura, due settimane fa, stava trascorrendo gli ultimi giorni di vacanza a Garda. Nella mattina del 2 settembre scorso, Bucci era uscito per fare jogging ed in Corso Italia è stato investito da un'auto. Trasportato d'urgenza al Polo Confortini di Verona, il prorettore è stato subito sottoposto ad un delicato intervento alla testa e per due settimane è rimasto ricoverato con prognosi riservata. I medici hanno fatto di tutto, ma purtroppo Federico Bucci non ha dato segni di ripresa e alla fine si è spento a 64 anni.

L'incidente stradale di sabato 2 settembre è dunque diventato un incidente mortale e sulla sua dinamica sono al lavoro i carabinieri della compagnia di Peschiera del Garda, i quali hanno anche ottenuto le immagini delle telecamere di sorveglianza per ricostruire quanto accaduto a Garda.

Intanto, la notizia della morte di Bucci ha addolorato tutta la comunità del Politecnico ed anche la città di Mantova, dove il prorettore in questi anni era stato responsabile della sede distaccata dell'università meneghina. «Ha messo energia, anima e cuore per far crescere e rendere attrattivo il corso di laurea di architettura a Mantova - ha ricordato il sindaco della città Mattia Palazzi - Era un passionale, amava davvero il suo lavoro e lo svolgeva con grande entusiasmo. Era spesso dirompente e in più di una occasione abbiamo anche polemizzato nel merito di alcune scelte. Ma sempre, ogni volta, passato qualche giorno, ci chiamavamo e uscivamo a pranzo, ci ridevamo su, ci davamo una pacca sulla spalla e insieme pensavamo ad altre iniziative da promuovere insieme. E poi le facevamo, sempre. Sapevamo entrambi che ciò che ci anima è la voglia di fare cose belle e utili per la città e per l’università. Abbiamo costruito insieme tante collaborazioni e tanti progetti e studi, diversi ancora in corso e che proseguiranno. Ma c’è un progetto, che abbiamo avviato insieme e che dobbiamo a tutti i costi portare avanti, era il suo sogno e dobbiamo realizzarlo: lo studentato a fiera Catena. Dobbiamo farlo e dedicarlo a lui, perché l’idea è stata sua e noi l’abbiamo condivisa e accompagnata e vogliamo realizzarla. Lo ricorderemo qui a Mantova, insieme ai suoi studenti, ai quali ha donato tante occasioni di crescita culturale e apertura mentale, portando qui architetti internazionali».

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