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Cronaca

I presidi bocciano la riforma Gelmini

Dirigenti scolastici in crisi. Butturini del Maffei: "Non si pensa alla scuola"

La riforma Gelmini fa discutere,nel Veronese. Il nuovo corso dei licei applica modifiche che non tutti colgono con entusiasmo. “Non si tratta di una riforma ‘per’ la scuola, ma ‘della’ scuola - chiosa Francesco Butturini, dirigente scolastico del liceo ginnasio “Maffei” – Siamo convinti che una riforma doveva esserci, ma senza questi tagli drastici. Passando dalle 30 ore di insegnamento alle 27 come si punta a fare si procederà con uno svilimento della didattica e dell’esperienza accumulata in anni di insegnamento. Sono tre ore in meno ma che significano tanto. Mette in crisi tutto il sistema laboratoriale e teorico”.

Situazione problematica per gli istituti liceali a quanto sembra, anche nell’ottica di appartenenza ai canoni europei in materia di istruzione. Continua Butturini: “Si punta ad una scuola più europea ma con la riforma Gelmini la prospettiva sarà sempre più ridotta, per non dire irrimediabilmente compromessa. Quello della riforma è un discorso antico, portato avanti fin da quando nello scranno dell’Istruzione sedeva la Moratti. La legge 30 semplificava moltissimo l’intera struttura di apprendimento e addirittura la rafforzava. Tali provvedimenti vanno promossi in un clima di calma e serenità, rispettando l’autonomia di insegnamento e garantendo stabilità. Ora invece stiamo parlando solo di tagli agli spazi”. Con la riduzione delle ore di insegnamento, alcuni istituti perderanno le opportunità concesse dall’iniziativa “prove tecniche di automia” che prevedeva oltre alle ore di insegnamenti di base e d’indirizzo, anche spazi per le “richieste locali”, vere e proprie lezioni per incanalare i giovani nelle richieste occupazionali del territorio.

Una “perdita assolutamente grave” conclude Butturini, che “è dettata esclusivamente dalla legge finanziaria, che nasce dal sistema di ‘copia-incolla’ dall’articolo 64. Si vogliono risparmiare otto miliardi in tre anni: ma dove alcuni leggono “risparmio” noi dirigenti comprendiamo “taglio”. Il punto di partenza per la Gelmini è la stessa finanziaria, senza legami direttio con l'Istruziuone. Provocherà un’uscita immediata dagli standard europei, coinvolgendo anche la stessa ‘strategia di Lisbona’ che poteva fruttare al Belpaese una posizione di tutto rispetto nel panorama innovativo”.

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