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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Green pass obbligatorio anche per lavorare: il nuovo decreto e cosa rischia chi è senza certificato verde Covid

Il ministro Brunetta sull'obbligo del green pass nei luoghi di lavoro: «Ci permetterà di consolidare la crescita del nostro Pil». Speranza: «Il green pass è uno strumento di libertà e renderà ancora più forte la nostra campagna di vaccinazione»

Il Consiglio dei ministri si è riunito giovedì 16 settembre 2021 a Palazzo Chigi sotto la presidenza del premier Mario Draghi. Su proposta di quest'ultimo, oltre che del ministro della Salute Roberto Speranza, del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando e del ministro della Giustizia Marta Cartabia, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce «misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening».

I lavoratori senza green pass "sostituibili" ma non licenziabili nelle piccole aziende

L'estensione dell'obbligo del green pass nei luoghi di lavoro, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza, è motivata da due ragioni essenziali: «La prima è rendere questi luoghi più sicuri, perché il green pass è uno strumento di libertà che ci aiuta a rendere questi luoghi più sicuri. La seconda ragione è quella di rendere ancora più forte la nostra campagna di vaccinazione».

L'obbligo del green pass sui luoghi di lavoro scatterà dal prossimo 15 ottobre 2021, un modo questo per consentire a chi ancora non si sia vaccinato di prenotare la prima dose che dopo le prime due settimane dalla somministrazione consente già il rilascio di un certificato verde "di transizione" in attesa della seconda dose. L'obbligo resterà vigente almeno fino al 31 dicembre 2021, la data cioè ad oggi prevista per la scadenza dello "stato di emergenza" in Italia, salvo nuova proroga ovviamente.

Il ministro Renato Brunetta ha chiaramente spiegato nella conferenza stampa di ieri come il governo punti molto proprio sull'«effetto annuncio» di disposizioni che entreranno in vigore tra circa un mese. Lo stesso ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha spiegato che l'effetto economico di tale misura che impatta direttamente sul "capitale umano" sarà a suo avviso quello di «consolidare la crescita del nostro Pil», quindi aggiungendo: «Concordo con il professor Fauci (l'immunologo Anthony Fauci consigliere medico della Casa Bianca, ndr), l'Italia con queste scelte e decisioni si pone all'avanguardia nel mondo a livello internazionale».

Conferenza stampa decreto-legge Green Pass sul lavoro - Gelmini Brunetta Orlando Speranza-2

Conferenza stampa decreto-legge green pass sul lavoro - Gelmini Brunetta Orlando Speranza

Analizziamo ora di seguito nel dettaglio i principali provvedimenti contenuti nel nuovo decreto-legge che, di fatto, estende l'obbligo del green pass al mondo del lavoro pressoché nella sua interezza.

LAVORO PUBBLICO

Per chi è obbligatorio il green pass

È tenuto a essere in possesso del certificato verde il personale delle amministrazioni pubbliche. L’obbligo riguarda inoltre il personale di autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale. Il vincolo vale anche per i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice. Inoltre l’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni.

Dove vige l'obbligo del green pass

Il possesso e l’esibizione, su richiesta, del certificato verde sono richiesti per accedere ai luoghi di lavoro delle strutture prima elencate.

Chi effettua i controlli nel pubblico impiego

Sono i datori di lavoro a dover verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

Le sanzioni per il personale del pubblico impiego

Il decreto prevede che il personale che ha l’obbligo del green pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione verde. Dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso.

La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per coloro che sono colti senza la certificazione sul luogo di lavoro è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza.

Organi costituzionali

L’obbligo di green pass vale anche per i soggetti titolari di cariche elettive e di cariche istituzionali di vertice. Gli organi costituzionali adeguano il proprio ordinamento alle nuove disposizioni sull’impiego delle certificazioni verdi.

LAVORO PRIVATO

Per chi è obbligatorio il green pass

Sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta i certificati verdi coloro che svolgano attività lavorativa nel settore privato. Il ministro Brunetta durante la conferenza stampa ha spiegato che il principio guida nella stesura del decreto-legge è stato quello di imporre l'obbligo del green pass in tutti i luoghi di lavoro dove fosse possibile effettuare poi i relativi controlli, di qui dunque l'estensione pressoché universale in ambito lavorativo dell'obbligatorietà del certificato verde Covid-19.

Dove vige l'obbligo del green pass

Il possesso e l’esibizione, su richiesta, del certificato verde sono richiesti per accedere ai luoghi di lavoro.

Chi effettua i controlli nel settore privato

Come per il lavoro pubblico, anche per quello privato sono i datori di lavoro a dover assicurare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

Sanzioni per i lavoratori 

Il decreto prevede che il personale ha l’obbligo del green pass e, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del certificato verde. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.

È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro per i lavoratori che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di green pass. Per le aziende con meno di 15 dipendenti, è prevista una disciplina volta a consentire al datore di lavoro a sostituire temporaneamente il lavoratore privo di certificato verde.

Tamponi calmierati

Il decreto prevede l’obbligo per le farmacie di somministrare i test antigenici rapidi applicando i prezzi definiti nel protocollo d’intesa siglato dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, d’intesa con il ministro della Salute. L’obbligo vale per le farmacie che hanno i requisiti prescritti. Le nuove norme prevedono inoltre la gratuità dei tamponi per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione.

Tribunali

Il personale amministrativo e i magistrati, per l’accesso agli uffici giudiziari, devono possedere ed esibire le certificazioni verdi. Al fine di consentire il pieno svolgimento dei procedimenti, l’obbligo non si estende ad avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all’amministrazione della giustizia, testimoni e parti del processo.

Revisione misure di distanziamento

Entro il 30 settembre 2021, in ragione dell’estensione dell’obbligo di green pass e dell’andamento della campagna vaccinale, il Comitato tecnico scientifico è chiamato ad esprimere un parere relativo alle condizioni di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative. La rivalutazione sarà propedeutica all’adozione degli successivi provvedimenti.

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