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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Bassona / Via Bassone

Lavorava a Verona Edward Haiek, 370esimo medico morto di Covid in Italia

Anche il suo nome è stato inserito nel memoriale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici che insiste per vedere riconosciuti i ristori per le famiglie dei camici bianchi non convenzionati Inail deceduti a causa del virus

La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) ha reso noto che è salito a 370 il numero dei medici che hanno perso la vita per Covid-19 in Italia. Sono tutti ricordati nel memoriale creato da Fnomceo ed il nome scritto al numero 370 è quello di Edward Haiek, medico di famiglia operante nella zona di San Massimo-Croce Bianca a Verona. «E sono proprio i medici di famiglia, insieme a quelli delle guardie mediche, del 118, ai pediatri, agli specialisti ambulatoriali, agli odontoiatri, ai liberi professionisti, ad aver pagato il prezzo più alto, costituendo la maggior parte dei professionisti scomparsi - scrive la federazione - Mentre le loro famiglie, oggi, si vedono negato un ristoro economico che, lungi dall’essere un risarcimento per la perdita, sarebbe almeno un segno di gratitudine, di vicinanza da parte dello Stato».

Per la Fnomceo, infatti, la bocciatura da parte del Senato del subemendamento che prevedeva ristori per le famiglie dei medici non convenzionati Inail morti per Covid è una ferita che brucia ancora. E la decisione ha generato un'ondata di indignazione che, si spera non sia vana. «Ringraziamo tutti coloro che hanno fatto sentire la loro solidarietà - ha dichiarato il presidente Fnomceo Filippo Anelli - Ora si tratta di passare dalle parole ai fatti: ci aspettiamo, da parte del Parlamento, una risposta unitaria, concertata con il Governo, in modo tale da agevolare il percorso e riconoscere i diritti delle famiglie dei colleghi scomparsi».

Edward Haiek è deceduto lunedì scorso, 14 febbraio. Aveva manifestato i primi sintomi di Covid-19 il 23 dicembre scorso. Nonostante la vaccinazione, le sue condizioni si sono poi aggravate e per oltre un mese è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, dove si è spento a 65 anni. Originario di Israele, ha vissuto più di 40 anni nel Veronese come medico di medicina generale specializzato in ginecologia e ostetricia. I suoi pazienti lo ricordano come un medico disponibile e attento alle loro esigenze; un professionista instancabile, soprattutto in questi ultimi due anni di pandemia. Ha lavorato fino all'ultimo, fino al momento del contagio da parte del virus che ha arrestato il suo cuore.

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