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Cronaca Marano di Valpolicella / Agnella

Valgatara. D'Arienzo interroga Alfano: "Sicurezza in Valpolicella insufficiente"

Più che un inasprimento delle pene, il deputato PD chiede di puntare sulla prevenzione per evitare che si ripetano fatti come la morte di Luciano Castellani

Oggi, 30 settembre, è il giorno dell'autopsia sul corpo di Luciano Castellani, il titolare della trattoria Agnella di Valgatara, a Marano di Valpolicella, trovato morto con le mani legate mercoledì 28 settembre. Un fatto che ha sconvolto la comunità e che le istituzioni e la politica devono affrontare. Il sindaco di Marano ha fatto visita al prefetto Mulas, mentre la Lega Nord chiede pene più severe per questo tipo di reati. Luciano Castellani infatti aveva già subito un furto e da quel giorno gli amici e i clienti più assidui lo avevano visto cambiato. 

E la politica si muove anche a livello nazionale. Il deputato veronese del PD Vincenzo D'Arienzo ha interrogato il ministro Alfano. "Pare che nella medesima area geografica ci siano stati, quest'anno ed anche l'anno scorso, più o meno negli stessi periodi, ovvero durante e dopo la vendemmia e durante e dopo la potatura delle viti, furti ed episodi simili addirittura a carattere ripetuto e massivo - scrive D'Arienzo - Se corrisponde al vero, il delitto si poteva evitare. La prevenzione è l’arma migliore per contrastare il crimine. È arcinoto che in quei periodi la ricchezza del territorio e l'offerta di lavoro in agricoltura attrae centinaia di lavoratori stranieri, in particolare dall'est europeo. Peraltro, mi dicono che nel tempo ci siano stati furti di auto poi rinvenute dopo pochi giorni con un chilometraggio notevolmente superiore a quello del giorno del furto, quasi a testimoniare un uso per spostamenti di una certa rilevanza. Nell'area della Valpolicella i residenti ammontano a circa 50.000 mila unità. A fronte di questo livello di densità abitativa sono presenti solo le stazioni dei carabinieri di Negrar e Pescantina. Attualmente, inoltre, i carabinieri di Negrar sono ripiegati a S. Pietro In Cariano. Come si può immaginare se i tanti furti avevano determinato un diffuso disagio nella popolazione residente, il delitto ha creato uno stato di terrore al quale è più che doveroso corrispondere con azioni determinate e tempestive".

"Credo che il dispositivo di sicurezza attuale per la Valpolicella sia assolutamente insufficiente e perciò deve essere rivisto - sostiene D'Arienzo - Non solo, spero ci sia stata una valutazione sui fatti avvenuti negli stessi periodi. Quindi, ho chiesto al Ministro Alfano di riesaminare la scarsa presenza delle forze di polizia e di programmare un'attività mirata di intelligence sulle presenze stagionali di stranieri nei periodi in cui questi vengono impiegati in un'area a forte vocazione vitivinicola ed agricola in generale. Ho chiesto anche se sono emersi episodi operativi di un certo rilievo, ed in particolare a testimonianza di furti, nel corso dei controlli della polizia stradale lungo i tratti autostradali presenti in Veneto di collegamento da e per l'est europeo e se sono in corso collaborazioni con le polizie dei paesi dell'est europeo, comunitari e non, volte ad individuare ed esaminare gli spostamenti di soggetti con precedenti di natura criminale. Capisco il desiderio di reagire dei cittadini, ma la risposta vera è solo quella dello Stato".

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