rotate-mobile
Attualità Centro storico / Piazza dei Signori

Sicurezza a Verona, Zivelonghi: «La soluzione non è la militarizzazione»

Comune, prefettura e forze dell'ordine si sono trovate in sintonia durante il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. «Continueremo e amplieremo il controllo del vicinato»

Nessuna militarizzazione, ma una risposta collettiva che renda Verona una città ancora più sicura. Mentre il centrodestra veronese giudica fallimentare la gestione della sicurezza da parte del Comune e chiede le dimissioni di Stefania Zivelonghi, l'amministrazione scaligera e i partiti che la sostengono fanno quadrato attorno all'assessora alla sicurezza, rivendicando una sintonia tra il lavoro dal Comune e quello delle istituzioni deputate al controllo del territorio.

Una sintonia ribadita ieri, 1 febbraio, durante la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. «È emerso forte e chiaro un assoluto allineamento tra amministrazione comunale, forze dell'ordine e prefettura non solo nel presidio del territorio ma a monte di quello che è l’approccio alla sicurezza e alla sicurezza urbana in particolare», ha commentato l'assessora Zivelonghi al termine della riunione. Una riunione in cui il prefetto Demetrio Martino ha parlato di sicurezza come «bene comune» che si raggiunge solo grazie al lavoro dell'intero sistema. Un sistema che parte dalle istituzioni e che arriva ai cittadini. «Ecco perché la questione che è emersa non è la militarizzazione del territorio», ha aggiunto Zivelonghi, concordando con la visione del prefetto Martino, secondo cui è impossibile «mettere una divisa per ogni cittadino», ma deve essere «l'intero sistema che reagisce e l'intero sistema che crea sicurezza urbana».

Al sistema della sicurezza, dunque, anche i cittadini fanno parte. E per rendere più efficace il loro contribuito, il Comune di Verona ha attivato sei realtà di controllo del vicinato con il supporto della polizia locale. «Sono attività che continueranno e verranno implementate», ha spiegato Zivelonghi.

Infine, durante il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, è stata nuovamente condivisa la necessità di aumentare i presidi territoriali. Le esigenze riscontrate sono quelle di attivare nel capoluogo scaligero una sede della direzione distrettuale antimafia, una corte d'appello ed anche un tribunale dei minori. Richieste che il Comune formulerà ai parlamentari veronesi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sicurezza a Verona, Zivelonghi: «La soluzione non è la militarizzazione»

VeronaSera è in caricamento