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Futuro di Villa Pullè, Benini: "Si garantisca la destinazione pubblica"

La dimora storica, di proprietà dell'Inps, passerà al fondo immobiliare chiuso i3-Silver, fondo la cui proprietà è controllata dal Ministero dell'economia

Una fiammella accesa in un buio pesto, ma non mancano le criticità sull'operazione. Questo, in estrema sintesi, è il pensiero del consigliere comunale del Partito Democratico di Verona Federico Benini sull'annunciata soluzione per Villa Pullè, dopo anni di abbandono. La dimora storica, di proprietà dell'Inps, passerà al fondo immobiliare chiuso i3-Silver, fondo la cui proprietà è controllata dal Ministero dell'economia. "Il passaggio non fornisce alcuna garanzia sulla destinazione pubblica e condivisa di Villa Pullè", è il commento di Benini.

E se il Ministero destinasse l'immobile ad un altro fondo immobiliare o alle operazioni immobiliari della Cassa depositi e prestiti? - si chiede il consigliere comunale del PD - Può l'amministrazione escludere questo scenario, dopo quanto accaduto con le ex strutture militari di Peschiera del Garda, passate prima al Ministero dell'economia e poi da questo conferite al fondo di valorizzazione immobiliare della Cassa Depositi e prestiti che le ha messe a bando come strutture turistiche? Ora più che mai è necessario che l'amministrazione comunale eserciti una pressione costante sulla proprietà del compendio in vista di una riqualificazione condivisa con il quartiere, anche mobilitando i propri parlamentari che finora hanno preso a pretesto la vicenda solo per fare speculazione politica pro-Salvini ai danni del presidente Inps Boeri. Il parco è in condizioni pietose, le forti raffiche di vento hanno divelto altri alberi. È importante che il compendio venga acquisito a beneficio del quartiere nella sua interezza. Finora si è parlato solo della porzione antistante la casa, che è solo una minima parte del parco che si estende fino alla ferrovia. Riteniamo necessario che, appena possibile, venga fornito al consiglio e al quartiere un cronoprogramma delle varie fasi del recupero del parco e della villa la cui destinazione deve rimanere ad uso pubblico.

Il rischio temuto dal consigliere Federico Benini è lo stesso di un altro consigliere comunale, Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune. "Se l'amministrazione non si decide ad intraprendere un pressing serrato nei confronti del governo per assicurarsi l'uso pubblico del parco e della villa si può anche correre il rischio di perdere tutto", sostiene Bertucco, il quale suggerisce un punto di partenza.

Su una parte del parco di Villa Pullè esiste già una convenzione per la gestione del verde da parte del Comune, che l'Inps non ha mai rispettato: si riparta da qui per mettere sui giusti binari il processo di riqualificazione e di recupero che la città attende dal 2007. Nulla vieta infatti che, nel mentre si attende di conoscere il destino del recupero della villa, il percorso per la riqualificazione ad uso pubblico del parco venga portato avanti. Si cominci pertanto dal parco, usando come strumento di pressione anche le segnalazioni già effettuate in sovrintendenza per obbligare la proprietà ad investire mettendo fine all'abbandono che sta distruggendo la villa.

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