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«Sport fondamentale per il benessere fisico, mentale e sociale»

Anche attraverso eventi come Sport Expo Week, Verona intende agire per risolvere le disuguaglianze di salute evidenziate dai dati Istat sulla pratica sportiva in Italia

Lo sport è collegato soprattutto ai giovani, si pratica in particolare in famiglie con una cultura medio-alta ed interessa maggiormente ragazzi e ragazze i cui genitori lo praticano. È il quadro che emerge in Italia secondo i dati Istat del 2021 che sono stati illustrati ieri, 6 marzo, dalla consigliera comunale delegata per la rete italiana città sane Annamaria Molino durante la presentazione di Sport Expo Week 2024.

«Il Comune di Verona fa parte della rete italiana delle città sane ed è alla vicepresidenza - ha dichiarata la consigliera Molino - Una città sana è una città che mette in atto tutta una serie di iniziative per la promozione della salute, intesa come benessere fisico, psichico e sociale. E sport e attività fisica sono uno dei pilastri fondamentali della promozione della salute in tutte queste tre declinazioni. Praticata regolarmente, l’attività sportiva contribuisce a mantenere e migliorare il benessere fisico, perché aiuta a ridurre il rischio di ammalarsi di malattie croniche come le malattie cardiovascolari, metaboliche, bronchiali e tumorali, aiuta a non fumare o a smettere. Ma aiuta anche il benessere mentale, perché migliora il sonno, aiuta a ridurre i sintomi di ansia, stress, depressione e abitua alla gestione dei diversi impegni quotidiani. E l'attività fisica è un fattore anche del benessere sociale, perché gli effetti positivi di una diffusa attività fisica a livello di comunità sono evidenti. La collettività ne trae giovamento anche con un aumento della partecipazione ad attività ricreative e relazionali, quindi favorisce la socializzazione. È fondamentale incominciare fin da piccoli. In questo modo il bambino sarà portato a muoversi, coordinarsi, sperimentare lo spazio intorno sé e conoscere l'ambiente che lo circonda».

Secondo i dati Istat del 2021, praticare sport in modo continuativo è, tendenzialmente, un’attività giovanile: caratterizza il 58% della fascia 6-10 anni, il 60,6% di quella 11-14 e il 50,1% dei 15-17enni, con valori più alti tra i maschi, quindi con un gap di genere ancora a favore degli uomini ma in progressivo calo.
Ci sono anche differenze legate alla situazione socio-economica della famiglia: praticano sport il 49% dei bambini e giovani che vivono in famiglie con ottime o adeguate risorse economiche e il 39,8% di quelli che hanno situazioni economiche familiari più svantaggiate. Anche il contesto culturale della famiglia incide sulla pratica sportiva. I giovani che hanno genitori con titolo di studio alto si dedicano allo sport nel 57,9% dei casi. La quota scende al 29,6% quando i genitori non sono andati oltre la licenza di scuola dell’obbligo. Anche la famigliarità conta: quasi 8 giovani su 10 praticano sport se entrambi i genitori fanno sport, si scende a 3 su 10 quando sia il padre che la madre non sono praticanti. E andando avanti con gli anni sono forti le diseguaglianze anche legate al titolo di studio: pratica sport il 51,2% dei laureati contro il 15,6% di chi ha la licenza di scuola dell’obbligo.
E data l’importanza dell’attività sportiva, queste differenze portano nel tempo a delle disuguaglianze di salute. E su questo il Comune di Verona intende agire anche con eventi come Sport Expo Week, che avvicinano tutti i giovani allo sport e che sono possibili solo grazie alla collaborazione con le associazioni e le istituzioni del territorio.

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