rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità

Siccità, ci si affida anche ai rabdomanti. Geologi veneti: «Evitate pozzi abusivi»

Gli agricoltori vanno alla ricerca di ogni soluzione possibile per rimediare alla carenza di acqua, ma il presidente dell'ordine regionale dei geologi avverte: «Non c'è pratica peggiore della rabdomanzia, è dannosa per il territorio»

Continua a piovere poco in Veneto e la siccità preoccupa sempre di più gli agricoltori. Da Coldiretti Verona è stato lanciato un allarme per il riso, ma praticamente tutte le colture soffrono per questa mancanza di acqua. E questo spinge i produttori nella ricerca sempre affannosa di acqua. Una ricerca che, in alcuni casi, non punta nella direzione dell'avanguardia tecnologica, tanto auspicata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Ma punta verso soluzioni giudicate pseudoscientifiche, come la rabdomanzia.

Alcuni agricoltori si sono affidati alla pratica arcaica della ricerca di acqua nel sottosuolo attraverso strumenti rudimentali che ne rileverebbero la presenza. In questo modo, i coltivatori sperano di trovare riserve idriche da conservare in pozzi e da utilizzare in caso di necessità. Ma il presidente dell'Ordine dei geologi del Veneto Giorgio Giacchetti mette tutti in guardia: «Non c'è pratica peggiore della rabdomanzia che si possa adottare: pur ammesso che si trovi l'acqua, una consulenza di questo tipo non fornisce alcuna indicazione utile alla gestione del territorio, anzi è solo dannosa».

E Giacchetti ha spiegato il suo pensiero con un esempio: «Ipotizziamo che il rabdomante prescriva un buco di 50 metri e ammettiamo pure che trovi l'acqua, tanto anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno. Il rabdomante non saprà mai quanta acqua è prelevabile, né in quale falda essa venga prelevata. Così facendo, il Genio Civile non avrà alcuna possibilità di esercitare i dovuti controlli e di tutelare le falde, magari protette, indicando sulla base dei rilievi di un tecnico competente le modalità di un corretto utilizzo, fondamentali ai fini della tutela di questa preziosa risorsa».

«Nell'attuale situazione di carenza idrica, l'agricoltore sarà incentivato a perforare pozzi abusivi, oppure a dichiarare prelievi irrisori tali da consentirgli di eludere i controlli di legge - è l'allarme del presidente dei geologi veneti - Tutto questo però rischia di trasformarsi in un serio problema ambientale, che va assolutamente evitato. L’acqua è una risorsa sempre più preziosa, a maggior ragione in contesti come quello di grave crisi idrica che sta vivendo la nostra regione. Prima di qualunque decisione avventata, dannosa per l’ambiente e per le proprie tasche, è meglio rivolgersi ai geologi che hanno la necessaria competenza tecnica e scientifica e questo sia per vocazione sia per legge».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Siccità, ci si affida anche ai rabdomanti. Geologi veneti: «Evitate pozzi abusivi»

VeronaSera è in caricamento