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Pos, salta la soglia dei 60 euro. Confcommercio: «Potenziare credito d'imposta»

L'associazione di categoria chiede al Governo anche la creazione di un tavolo di confronto sulla modernizzazione del sistema dei pagamenti

È approdata in Parlamento la manovra di bilancio del governo della premier Giorgia Meloni. Una manovra che ha tempi strettissimi per l'approvazione, dato che deve ottenere il via libera di Camera e Senato entro la fine dell'anno. Ed è molto probabile che per rispettare la scadenza, l'esecutivo ponga il voto di fiducia in entrambi i rami del Parlamento. In questo modo entro domani il bilancio sarà approvato alla Camera ed entro martedì prossimo al Senato.

Tra le novità inserite tramite il maxi-emendamento c'è l'innalzamento delle pensioni minime e la riforma del reddito di cittadinanza. Inoltre, è stata tolta la soglia minima di 60 euro per i pagamenti con il pos. Il Governo aveva annunciato questa norma che obbligava gli esercenti ad accettare pagamenti elettronici solo per importi superiori a 60 euro. Non essendoci più questa modifica, tutto resta come è ora, ovvero con gli esercenti che devono accettare sempre e comunque i pagamenti tramite pos.

Un cambio di rotta che ha spinto Confcommercio ad intervenire avanzando due richieste al Governo: la prima è la creazione di un tavolo di confronto sulla modernizzazione del sistema dei pagamenti e la seconda è il potenziamento del credito di imposta del 30% a valere sul monte commissioni pagato dagli esercenti. «Il credito d'imposta - ha spiegato l'associazione di categoria - dovrebbe essere reso agibile anche da parte di esercenti con ricavi e compensi superiori ai 400mila euro annui».

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