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Musei Civici, contratto Federculture per i prossimi bandi. Ma vertenza rimane aperta

Sindacati all'opera per migliorare le condizioni di lavoro attuali. Filcams Cgil e Usb sono soddisfatti della virata del Comune di Verona verso il contratti di Federculture, che però non si applica per l'appalto in corso

La decisione della giunta comunale, lo sciopero, l'incontro con i sindacati. Tre eventi che potrebbero sembrare uno la conseguenza dell'altro e che invece si sono svolti più o meno contemporaneamente venerdì scorso, 26 maggio. Tre momenti distinti, ma accomunati dallo stesso tema, quello delle condizioni di lavoro all'interno dei Musei Civici di Verona.
Venerdì, la giunta ha deliberato che dai prossimi bandi di gara, tutti i lavoratori impiegati in servizi esternalizzati dai Musei Civici dovranno essere inquadrati con il contratto di Federculture. Nel frattempo, il Comune ha cercato di mediare nell'incontro tra Filcams Cgil Verona e la cooperativa Le Macchine Celibi, attualmente titolare del contratto di appalto per la gestione di una parte importante dei servizi del sistema museale civico. Una mediazione portata avanti mentre, invece, il sindacato di base Usb scendeva in piazza per uno sciopero generale che ha coinvolto anche i lavoratori dei Musei Civici.

Rimane dunque aperta la vertenza tra la cooperativa Le Macchine Celibi ed i suoi dipendenti impiegati nei servizi di guardiania e accoglienza dei Musei Civici di Verona. Il motivo dello scontro è il cambio di contratto attuato dalla cooperativa l'estate scorsa. Contratto che dai prossimi anni dovrà essere necessariamente quello di Federculture, come stabilito dalla giunta comunale di Verona con una recente deliberazione. Deliberazione che però non tocca l'attuale contratto, che dal 2019 era stato quello "Multiservizi" mentre dal 2022 è diventato quello dei "Servizi Fiduciari".

Da parte sua, il sindacato Filcams Cgil ha sempre operato per una riunificazione dei contratti dell'intero settore museale, sostenendo che quello di Federculture fosse quello più corretto. Filcams è dunque contenta per la decisione della giunta, ma allo stesso tempo ha dovuto prendere atto dell'indisponibilità da parte de Le Macchine Celibi ad un aumento fin da subito del salario dei lavoratori. Indisponibilità confermata venerdì nel confronto che sindacato e cooperativa hanno avuto con la mediazione del Comune. La cooperativa ha riaffermato che la dotazione economica prevista dal bando del 2019 sarebbe insufficiente a coprire le maggiorazioni salariali. Maggiorazioni che quindi ci potrebbero essere, solo se il Comune se ne facesse carico. Ma tale passaggio, a detta del Comune, risulterebbe impraticabile da un punto di vista tecnico e legale. Filcams Cgil Verona, di fronte a questo stallo, ha comunque contestato la cooperativa, definendo il cambio di contratto una forzatura e dichiarando l'apertura dello stato di agitazione dei lavoratori.

Agitazione che già era stata dichiarata da un altro sindacato, l'Usb, il quale sempre venerdì ha scioperato. E l'esito della protesta è stato giudicato positivo, vista anche la temporanea chiusura di alcuni musei della città proprio a causa dello sciopero.
Il Comune di Verona ha accettato di ricevere e dialogare con una delegazione di Usb e l'assessore al lavoro Michele Bertucco ha espresso la volontà di convocare un tavolo che coinvolga anche l'Usb nelle trattative con Le Macchine Celibi.

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