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Navigazione sul Garda, dalla Regione quasi 4 milioni ai Comuni della sponda veronese

«Ogni euro assegnato andrà ad incidere positivamente su situazioni che necessitano di intervento, perché, già nel 2022, abbiamo invitato i Comuni ad effettuare una ricognizione del loro fabbisogno specifico di interventi manutentivi straordinari», ha detto la vicepresidente De Berti

La Giunta regionale del Veneto assegnerà contributi per oltre 3 milioni 715 mila euro per cofinanziare investimenti per la messa in sicurezza e a sostegno della navigazione interna lacuale sul lago di Garda.
La decisione è stata assunta su proposta della vicepresidente e assessore alle Infrastrutture Elisa De Berti. Con questo atto è stato approvato lo schema di Accordo di Programma tra Regione e ogni Comune beneficiario.

«La sicurezza della navigazione sul lago di Garda – fa notare la vicepresidente – diviene ogni anno più rilevante, sia per il traffico turistico che per quello privato e pubblico, a cominciare dalle zone portuali. Non a caso tali contributi saranno utilizzati per interventi di ripristino e messa in sicurezza delle zone portuali interessate da concessioni demaniali».

Gli otto Comuni rivieraschi della sponda veneta del Garda (Castelnuovo, Peschiera, Lazise, Bardolino, Garda, Brenzone, Malcesine e Torri del Benaco) hanno ricevuto dalla Regione la delega per la gestione, la vigilanza ed il rilascio delle concessioni demaniali. I fondi regionali saranno quindi indirizzati a loro, con la clausola della compartecipazione alla spesa per non meno del 30% del contributo assegnato.

«Ogni euro assegnato – dice Elisa De Berti – andrà ad incidere positivamente su situazioni che necessitano di intervento, perché, già nel 2022, abbiamo invitato i Comuni ad effettuare una ricognizione del loro fabbisogno specifico di interventi manutentivi straordinari».

Le priorità così emerse riguardano i dragaggi per l’accessibilità ai porti; la segnaletica delle vie navigabili (boe, gavitelli, e pannelli); la manutenzione straordinaria sui moli, le banchine, i piazzali, le catenarie e le pavimentazioni; impianti per la sicurezza e l’accessibilità nautica.

«Se a questi contributi regionali – conclude la vicepresidente De Berti – aggiungiamo il 30% di cofinanziamento in capo ai Comuni, si raggiugono investimenti assolutamente significativi». 

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