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«Difficoltà economiche dell'Iaa lasciate in eredità dalla precedente gestione»

Il bilancio della casa di riposo è in rosso e la Regione Veneto ha chiesto un piano di risanamento. Ma il presidente del cda dell'istituto replica: «Contributi regionali non in linea con i bisogni dei cittadini»

Il consiglio di amministrazione dell'Istituto assistenza anziani di Verona (Iaa) ha già attivato gli uffici competenti per rispondere alla richiesta di un piano di risanamento presentata dalla Regione Veneto. A Venezia è infatti scattato un procedimento di vigilanza e controllo a seguito dell'approvazione da parte della casa di riposo scaligera di un bilancio consuntivo 2022 in perdita. Un procedimento che non coglie impreparato il presidente del cda Franco Balbi, il quale ha già attivato l'istituto per fornire alla Regione la documentazione richiesta, proseguendo a lavorare «per far fronte alle difficoltà economiche che la precedente gestione ci ha lasciato in eredità».

Di fronte alle polemiche politiche sorte in seguito al procedimento regionale, Balbi ha ricordato che il consiglio di amministrazione da lui si è insediato nell'ottobre 2022, trovando un «difficile situazione economica» e «tanti problemi irrisolti». Problemi che i nuovi vertici della casa di riposo hanno cercato di risolvere. «Abbiamo riaperto numerosi reparti, arrivando negli ultimi mesi ad ospitare mediamente 480 persone non autosufficienti, a fronte dei 430 di ottobre 2022, oltre ai 24 autosufficienti - ha elencato il presidente del cda dell'Iaa - Abbiamo accelerato la procedura per l’apertura di un hospice di 14 posti che contiamo di avviare nei primi mesi del 2024. E abbiamo conciliato le cause che si trascinavano dal 2019 con circa 250 dipendenti ed ex dipendenti utilizzando una parte dei fondi accantonati a bilancio». Una conciliazione ha permesso a chi amministra l'Ipab di instaurare delle buone relazioni sindacali con i rappresentanti dei lavoratori».

«Abbiamo anche avviato una revisione dell'organizzazione del lavoro di tutto l'istituto per razionalizzare la struttura eliminando sovrapposizioni e riducendo in costi, affidato ad una società specializzata la diagnosi energetica dei nostri immobili per poter programmare interventi di risparmio energetico», ha aggiunto Franco Balbi, ricordando anche la conclusione della «prima fase di progettazione per l’ampliamento e la ristrutturazione del Centro Leo Cirla di Marzana» e la collaborazione «ad un progetto del Pnrr di cohousing unitamente al Comune di San Giovanni Lupatoto, a quello di Verona ed Agec».

E di fronte all'impegno messo quest'anno da tutti i lavoratori dell'Iaa, il presidente del cda dell'istituto ha fatto notare la stonatura dell'Ulss 9 Scaligera, la quale ha ridotto i contributi versati per l'assistenza agli ospiti non autosufficienti. «E ciò per un motivo banale - ha ravvisato Balbi - il mancato incremento del fondo messo a disposizione della Regione Veneto per la non autosufficienza, nonostante l’aumento esponenziale della domanda da parte dei cittadini». Un problema evidenziato da tutti i presidenti delle Ipab veronesi e anche da Roberto Volpe, presidente di Uripa, l'associazione veneta delle rsa.

«Per quanto ci riguarda, a fronte di un significativo aumento degli ospiti non autosufficienti rispetto all’anno scorso, nel 2023 l'Ulss 9 non ha proporzionalmente incrementato il contributo versato al nostro istituto - ha concluso Balbi - Questo ci impedirà di chiudere il 2023 in pareggio di bilancio, anche se il disavanzo sarà considerevolmente ridotto rispetto al 2022. Certo, se i contributi regionali fossero in linea con i bisogni dei cittadini e conseguentemente con il numero degli ospiti accolti, il risanamento dei conti sarebbe molto più vicino».

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