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Fine vita, stallo nella procedura della 78enne Gloria. «Fate presto»

La seconda cittadina veneta ad aver ottenuto il via libera al suicidio assistito non ha ancora una data certa per l'ultima visita prima della consegna del farmaco. L'associazione Luca Coscioni: «Ogni giorno che passa significa stare peggio»

Sembrava che Gloria (nome di fantasia) avesse ottenutò ciò che voleva. La donna di 78 anni, malata oncologica, si era vista accogliere dalla sua Ulss la richiesta di suicidio assistito. Ma l'iter della seconda cittadina veneta (dopo Stefano Gheller) a ottenere il via libera per l'aiuto alla morte volontaria si è impantanato in una fase di stallo. Ed ora Gloria chiede che la procedura arrivi presto a conclusione.

«La mia azienda sanitaria ha accertato che possiedo i requisiti per accedere all’aiuto alla morte assistita - ha spiegato Gloria - Dall’azienda sanitaria, il 6 luglio, i miei avvocati sono stati avvisati che dovranno effettuare nuove verifiche sulla mia condizione. Abbiamo risposto con piena disponibilità chiedendo che tutto si svolgesse entro il 12 luglio. Ma ad oggi, nulla. Io sono qui e aspetto. E anche il cancro purtroppo ancora c’è. Quello procede ogni giorno e io sto sempre peggio. Avrei voluto che scomparisse ma invece ogni giorno sono più debole e con meno respiro, e se si ritarda ancora potrei perdere la possibilità di dire basta alla sofferenza prima che la mia malattia mi porti in condizioni cui non voglio arrivare. Chiedo ai responsabili dell’azienda sanitaria e al presidente della Regione di fare presto».
Con queste parole Gloria ha chiesto alle istituzioni locali di rompere lo stallo in cui è caduto l'iter per l'accesso all'aiuto alla morte volontaria. Accesso a cui Gloria avrebbe diritto, ma dall'Ulss è stata comunicata la necessità di effettuare nuove verifiche sulla sussistenza dei requisiti, prima della consegna del farmaco. Tuttavia, per queste nuove verifiche non c'è ancora una data certa. E Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni e coordinatrice del collegio legale di difesa di Gloria ha dichiarato: «L'azienda sanitaria, nel confermare alla signora Gloria il possesso dei requisiti previsti, aveva preannunciato che avrebbe effettuato una ulteriore verifica sulla "persistenza dei requisiti in epoca immediatamente precedente alla attuazione definitiva della procedura", ma di fatto la signora Gloria ha comunicato tramite noi legali il peggioramento delle sue condizioni, facendo richiesta di quanto occorre per l’aiuto alla morte volontaria. L'azienda ha chiesto una nota con l’elenco di cosa occorra da parte del medico che l’assisterà e che ritirerà quanto necessario. E in seguito ha comunicato che avrebbero effettuato una nuova verifica delle condizioni. Ma ogni giorno che passa per Gloria significa stare peggio. Fino ad oggi abbiamo proceduto con solleciti e richieste di chiarimenti. Ma oggi rispettare la volontà di Gloria che vuole concludere i suoi giorni come ha sempre vissuto, nel rispetto delle sue scelte libere, significa agire in tempi veramente brevi».

La direzione della sanità della Regione Veneto ha replicato confermando l'«estrema puntualità e l'attenzione» con cui viene seguito l'iter previsto dalla normativa «consapevoli e partecipi anche del forte impatto umano sulla signora, sui familiari e sugli amici». Le condizioni richieste dalla legge per l'accoglimento della richiesta della 78enne ci sono tutte e alla signora è stato comunicato il parere favorevole, precisando comunque che nell’immediatezza dell’evento sarebbe stata oggetto di rivalutazione «per garantire la conciliazione dell’esigibilità del diritto con il rigoroso rispetto della normativa», hanno fatto sapere dalla Regione. Per questo, nei prossimi giorni Gloria sarà rivisitata a domicilio e, effettuata quest‘ultima verifica, potrà essere dato il nulla osta alla consegna del farmaco e dell'altro materiale che sono stati già predisposti.

E per regolamentare in maniera più snella la procedura del fine vita, l'associazione Luca Coscioni ha presentato in Regione una proposta di legge sottoscritta da migliaia di veneti. La proposta dovrà ora passare il vaglio del consiglio regionale, dove il fronte dei contrari si sta compattando in un gruppo di cui per ora fanno parte i consiglieri Nicola Finco, Joe Formaggio, e Stefano Valdegamberi. «Sul tema del fine vita - hanno dichiarato i consiglieri - proporremo valide alternative a quelle proposte dall’associazione Luca Coscioni e alla mozione presentata dalle opposizioni a sostegno della cultura della morte. Il compito delle istituzioni non è quello di eliminare i sofferenti seguendo assurde ideologie, ma accompagnare gli stessi con adeguati sostegni psicologici e medici, incentivando le cure palliative e dando il giusto sostegno e riconoscimento ai caregiver».

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