rotate-mobile
Attualità Centro storico / Piazza Bra

Giorno del Ricordo, «Storia di Verona intrecciata con quella di molte famiglie esuli»

Fino al 25 febbraio, ricca serie di eventi organizzati dal Comune per la ricorrenza di venerdì prossimo

Anche Verona, come tutta Italia, rende tributo alle numerose vittime della persecuzione e ai tanti esuli che sono stati accolti nel territorio scaligero. Per il Giorno del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio, è stata organizzata un ricca serie di eventi in programma fino al 25 febbraio.
«Per troppo tempo c’è stato silenzio sulla tragedia delle fobie e sull’esodo giuliano-dalmata, e quindi per pregiudizi ideologici e convenienze di tipo diplomatiche non si è parlato di queste vicende - ha detto l’assessora alla cultura Marta Ugolini - Il nostro Comune aderisce alle celebrazioni per il Giorno del Ricordo e lo fa per sanare questa ferita nella memoria e nelle coscienza cittadina. Perché la storia di Verona è strettamente intrecciate con quella di molte famiglie di italiani che vengono dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Oggi, soprattutto in un momento ancora di guerra e di conflitto, i popoli sono chiamati a sentirsi parte di un destino unico di pace e di fratellanza. Come Comune vogliamo contribuire a questo orizzonte di speranza con tutta una serie di iniziative culturali».

GIORNO_DEL_RICORDO_2023_MOSTRA

Nell’atrio di Palazzo Barbieri è stata aperta la mostra gratuita "Dedicata al Ricordo" che resterà aperta fino al 24 febbraio. Mentre venerdì 10 ci sarà la celebrazione ufficiale. Sempre il 10, alle 17, si potrà visitare il Museo Maffeiano oppure partecipare in Biblioteca Civica alla lettura con commento del libro "La bambina con la valigia. Il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe".
«Come in occasione per il Giorno della Memoria, abbiamo lavorato per un programma di iniziative il più ampio possibile - ha detto l'assessore alle politiche giovanili Jacopo Buffolo - Crediamo che la memoria della popolazione giulio-dalmata sia legata anche alla nostra città, molte famiglie hanno scelto infatti di vivere qui. Le celebrazioni si svolgeranno nella giornata di venerdì in Gran Guardia con l’intervento del sindaco, del prefetto, dei rappresentanti degli studenti e del presidente del comitato provinciale Angvd Marco d’Agostino. Seguirà l’orazione ufficiale del professor Gianni Oliva e la piece teatrale "Giulia". Nel pomeriggio al cimitero monumentale la deposizione delle corone di alloro presso il cippo dedicato alle vittime delle foibe, agli esuli deceduti lontano dalla loro terra d’origine ed a tutti i defunti rimasti».

Anche i quartieri saranno coinvolti nelle celebrazioni. Sabato 11 alle 10.30 in Piazza Martiri d’Istria, Fiume e Dalmazia in quarta circoscrizione, e lunedì 13 alle 20.45 nella sala polifunzionale in Via Quinzano nella seconda circoscrizione, con la proiezione del documentario "Egea - la bambina con la valigia".
Sempre lunedì al Polo Santa Marta dell’università si terrà, alle 17.30, la conferenza "La storia del confine orientale italiano tra nazionalismi e ideologie", seguita il 23 febbraio da una conferenza-incontro alla Società Letteraria dal titolo "Giorno del Ricordo, quale futuro?". Ultimo appuntamento sabato 25 febbraio alle 16.30 alla sala conferenze dell’Istituto Veronese della Resistenza ed Età Contemporanea con la conferenza "Il confine degli altri e le memorie multiple".

La presentazione di tutte le iniziative è avvenuta ieri, 7 febbraio (qui il link al video). «L’università è parte integrante di questa città e della società civile - ha affermato il docente di storia contemporanea dell'università di Verona Giovanni Bernardini - e ci tiene a sottolineare momenti e scadenze importanti come il 10 febbraio. Contribuirà infatti offrendo al dibattito pubblico un contributo attraverso una conferenza riguardante questo dramma che, purtroppo come tanti altri, ha coinvolto moltissime persone. Interverrà il professor Massimo Bucarelli dell’università di Roma, un eccellente esperto sulla storia del confine orientale italiano che collabora con anche docenti oltre frontiera, che cercherà di contestualizzare gli eventi drammatici della Seconda Guerra Mondiale e del Dopoguerra all’interno della storia di quella zona per migliorare la memoria collettiva di quegli eventi».
Il presidente dell’Istituto Veronese Resistenza ed Età Contemporanea Federico Melotto ha aggiunto: «Abbiamo invitato la storica dell’università di Lubiana Marta Verginella, che si è molto occupata del problema dei confini, una realtà che demarca i territori ma quasi mai delimitano la presenza dei popoli, creando nella storia tutta una serie di problematiche purtroppo ancora attuali».
«Il 10 febbraio saremo presenti con le autorità in Gran Guardia per commemorare il Giorno del Ricordo anche insieme ai giovani - ha detto il presidente dell'Anvgd di Verona D'Agostino - Il nostro obiettivo è toccare le corde emotive, per portare al cuore quella che è la nostra memoria. Noi parliamo a nome degli esuli, sono passati 80 anni dalla prima ondata di esodo, e la nostra associazione è nata subito dopo il secondo conflitto, quando in Italia era finita la guerra, ma purtroppo non in quelle terre, per portare aiuto ai primi esuli grazie a padre Flaminio Rocchi. Oggi, dopo 18 anni dalla prima celebrazione del Giorno della Memoria, vogliamo far conoscere la storia, la memoria ma anche la cultura di quei posti, che pulsano ancora di una certa italianità. Fortunatamente oggi i confini si stanno abbattendo, dall’1 gennaio la Croazia è entrata nell’Area Schengen, quindi ci proiettiamo verso queste possibilità di interazioni tra popoli di qua e al di là dell’Adriatico».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giorno del Ricordo, «Storia di Verona intrecciata con quella di molte famiglie esuli»

VeronaSera è in caricamento