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Martedì, 30 Aprile 2024
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Giorno della memoria: da piazza Bra al campo di Montorio, le iniziative dell’associazione Figli della Shoah a Verona

«Quello di Montorio è un sito di una rilevanza storica straordinaria, - spiega Roberto Israel - simbolo della deportazione razziale, che deve rimanere come monito per tutta la collettività e soprattutto per le giovani generazioni»

Mostre, documenti storici, visite guidate per non dimenticare l’orrore. La città di Verona commemora come ogni anno la Giornata della Memoria ricordando la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico per mano dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale che costò la vita a milioni di persone. Lo farà attraverso una serie di attività promosse dall’amministrazione comunale che, anche quest’anno, saranno affiancate da eventi aperti al pubblico e alle scuole, organizzate dall’associazione Figli della Shoah, sezione di Verona. Mostre, preziosi documenti e notizie storiche, testimonianze, visite guidate per non dimenticare l’orrore delle leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Dal 22 gennaio è aperta la mostra "Destinazione Auschwitz", allestita in piazza Bra: «La mostra, - spiega una nota dell'associazione Figli della Shoah - frutto di uno studio approfondito e appassionato del CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) fa sì che il KL di Auschwitz Birkenau (luogo dell’orrore e del crimine di massa, nell’ultimo conflitto mondiale) ne esca come “resuscitato”. La “fabbrica della morte” si ripropone in tutta la sua drammaticità, che non lascia spazio a revisionismi, minimalismi o negazionismi».

Sempre l'associazione Figli della Shoah organizza inoltre anche quest’anno apposite visite guidate (per studenti e adulti) al Campo di Concentramento Provinciale di Montorio, istituito dall’ordinanza di polizia n.5 del 30 Novembre 1943 e firmata dal Ministro dell’Interno della RSI Buffarini Guidi. «Attraverso una puntuale analisi della documentazione storica e attraverso le parole dei testimoni, - sottolinea Roberto Israel, consigliere dell’associazione figli della Shoah responsabile della sezione di Verona - sarà possibile seguire le vicende di un gruppo di ebrei romani, qui imprigionati nel 1944 e successivamente deportati ad Auschwitz. Un sito, quello di Montorio, di una rilevanza storica straordinaria, simbolo della deportazione razziale, che deve rimanere come monito per tutta la collettività e soprattutto per le giovani generazioni».

Cristian Albrigi, dell’associazione "Montorioverona.it", aggiunge: «Scoperto ufficialmente nel 2017, il Campo di Concentramento di Montorio, dopo un primo intervento di riordino, viene oggi restituito alla città per diventarne uno dei luoghi simbolo della Shoah in Italia. Lo stabile, oggi chiamato "DAT Colombara", è stato utilizzato nella Seconda guerra mondiale come campo di concentramento e luogo di detenzione per prigionieri politici ed ebrei. È stato individuato nel 2017 grazie ad una ricerca storica svolta dall’associazione Montorioveronese.it. Un luogo della Memoria andato dimenticato dalla storia e dal ricordo civile per oltre 70 anni. L’area è stata ripulita da rifiuti e vegetazione, sono state messe le recinzioni per la limitazione del percorso di visita e la messa in sicurezza degli spazi attorno allo stabile non ancora totalmente recuperato. All’esterno nell’area verde, cartelli informativi sulla storia del luogo e sul suo ritrovamento. Siamo lieti di aver riportato alla luce e valorizzato questo sito insieme ai Figli della Shoah e alla comunità ebraica di Verona», conclude Cristian Albrigi.

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