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Giorno del Ricordo. «Facciamolo nostro per fortificare spirito di accoglienza»

Cerimonia nel cimitero monumentale di Verona e in Piazza Martiri d’Istria e Dalmazia. L'assessore Buffolo: «Ricordare deve servire a comprendere come l’uomo non debba più agire nel futuro»

Oggi, 10 febbraio, anche Verona ha celebrato il Giorno del Ricordo, solennità istituita 20 anni fa per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati e della più complessa vicenda del confine orientale».

La giornata, organizzata dalla Prefettura in collaborazione con il Comune di Verona e il Comfoter di Supporto dell'Esercito, è iniziata intorno alle 9.30 al Cimitero Monumentale con la deposizione di una corona al cippo in pietra dell’Istria «a memoria delle vittime delle foibe e delle tombe abbandonate». È seguita la benedizione della corona e la lettura della preghiera dell'esule.

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Alla cerimonia era presente il sindaco Damiano Tommasi, reduce dalla celebrazione del Giorno del Ricordo in Quirinale. E insieme a Tommasi, erano presenti anche il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi, il presidente della Provincia di Verona Flavio Massimo Pasini, il prefetto di Verona Demetrio Martino e il presidente del comitato di Verona dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Marco d’Agostino, oratore della cerimonia.

Le celebrazioni ufficiali si sono successivamente spostate in Piazza Martiri d’Istria e Dalmazia dove nel 2013 è stata realizzata una stele con una mappa dei territori della frontiera adriatica teatro dei massacri e dell'esodo. In quell'occasione erano presenti l’assessore alla memoria storica Jacopo Buffolo, il presidente della quarta circoscrizione Alberto Padovani, Marco d’Agostino ed alcuni consiglieri comunali. «Ricordare non può e non deve essere un mero esercizio di retorica, nè un’azione di appiattimento della profondità storica di un passato che non passa - ha dichiarato Buffolo nel suo discorso - Ricordare in una società deve servire a comprendere come l’uomo ha agito nel passato e come, forse o almeno io lo auspico, non debba agire nel futuro. Le barbarie della guerra, e purtroppo lo vediamo da vicino con immagini, video, servizi alla tv, oggi come ieri non hanno riguardato solo eserciti lontani in qualche campo di battaglia, ma anche civili, giovani e meno giovani, uomini e donne, che sulla loro pelle hanno pagato il prezzo più alto della guerra. Oltre alle violenze fisiche gli italiani del confine orientale hanno pagato anche il prezzo del carattere punitivo comminato all’Italia intera per la posizione di paese sconfitto. È bene, conservare e rinnovare la memoria delle tragedie che colpirono istriani, fiumani e dalmati a partire dagli eccidi delle foibe fino all’esodo e alle vicende complesse che riguardano il confine orientale. È fondamentale il ricordo. Facciamolo nostro per ripudiare le atrocità compiute dai regimi totalitari del Novecento, facciamolo nostro per combattere tutte le violazioni dei diritti umani in Italia e nel mondo, facciamolo nostro per fortificare lo spirito di accoglienza nei confronti di chi è costretto a fuggire dalla propria terra. Facciamolo nostro per far sì che, finalmente, i popoli vivano e prosperino in pace».

E gli appuntamenti in occasione del Giorno del Ricordo continuano anche mercoledì 28 febbraio, dalle 9.15 alle 11, con le scuole veronesi. All'auditorium del Palazzo della Gran Guardia si terrà l’appuntamento dedicato agli istituti superiori di Verona. L'oratore ufficialeè l'ammiraglio Romano Sauro, nipote dell’irredentista Nazario Sauro, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria, del quale si ripercorrerà la storia e le vicende belliche, durante il primo conflitto mondiale con particolare riferimento ai territori istriani.

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