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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Forte San Procolo, il Comune di Verona lancia il progetto per il recupero

Con un'assemblea pubblica che si è tenuta martedì negli spazi del Poligono di Tiro a segno in via Magellano è stato svelato il piano di tutela e promozione dell'area

Il progetto di recupero di Forte San Procolo è stato presentato ufficialmente alla città. Negli spazi del Poligono di Tiro a segno in via Magellano, proprio limitrofo all’area del Forte, si è svolta nel tardo pomeriggio di martedì l’assemblea pubblica per illustrare alla cittadinanza il programma d’intervento complessivo.
Il progetto, che il Comune di Verona ha depositato in questi giorni al Demanio, è stato esposto dal vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto insieme agli assessori alla Pianificazione urbanistica, Ilaria Segala, al Bilancio e Rapporti con Unesco, Francesca Toffali, e al Patrimonio, Edi Maria Neri.
Presenti anche il presidente del Poligono di Tiro a Segno Riccardo Sartor e la presidente della commissione consiliare temporanea Arsenale.

Nello specifico, il piano di tutela e promozione, realizzato dall'assessorato alla Pianificazione urbanistica in sinergia con gli Uffici Unesco, riguarda: pulizia complessiva degli spazi interni ed esterni, per rendere accessibile e disponibile l’area ai cittadini; creazione di una concreta fruibilità del Forte da parte dei vicini quartieri Navigatori e Saval; coinvolgimento di associazioni per la gestione iniziale della struttura, con l’uso temporaneo dell’interno dell’edificio per l’organizzazione di visite guidate.

Allo studio anche diverse modalità di accesso al forte ora precluse, come l'accesso da via Mocenigo o da via Giovanni da Verrazzano con una stretta interazione anche con la parrocchia dello Santo Spirito. È stato proposto di creare nell’area del forte di uno spazio per giochi di bimbi e famiglie e un teatro all’aperto oltre che una valorizzazione del verde esistente.

L'amministrazione dunque lavora per consegnare Forte San Procolo alla città. A cominciare dal grande polmone verde, più di 70 mila metri quadrati di area tra i quartieri Saval e Navigatori, per poi passare agli edifici coperti.
Il compendio militare, attualmente in concessione al Comune per un anno, in attesa del trasferimento definitivo da parte del Demanio, come richiesto dall'amministrazione, può finalmente iniziare il suo percorso di recupero e valorizzazione.
In questa prima fase, grazie alla concessione anticipata, avranno inizio i lavori di rilievo e analisi delle strutture, con una particolare attenzione alla tutela del ricco patrimonio ambientale, coinvolgendo anche la cittadinanza, come era stato fatto l’anno scorso con le visite guidate e le giornate di pulizia degli spazi verdi.
L'obiettivo dell'amministrazione è quello di rendere accessibile l'area esterna il prima possibile, già dalla prossima primavera, intervenendo subito con i lavori di disboscamento e pulizia del verde che al momento si trova allo stato incolto. Sono previste un'area giochi per i bambini, un teatro all'aperto, un'area cani e una parte boscata da conservare e potenziare in virtù della biodiversità che il Forte custodisce, fatta di un’ampia gamma di specie di flora e fauna.

Per questa prima fase, l'amministrazione impegna circa 300 mila euro, necessari per rendere l'area accessibile, vivibile e sicura. Successivamente sarà la volta degli edifici coperti, che tuttavia versano in buono stato conservativo. Bisognerà valutare le destinazioni urbanistiche più idonee, considerando la posizione strategica in cui si trova il forte, a pochi passi dal centro, ma anche le aspettative di cittadini e residenti.

«L’obiettivo è quello di intervenire per il recupero di aree degradate e abbandonate, per restituirle alla città, contribuendo ad accrescere la qualità di vita dei residenti - ha detto il vicesindaco -. Per questo ci siamo impegnati per accelerare i tempi e giungere il prima possibile all’assegnazione del Forte da parte del Demanio. Intervenire nella sistemazione del monumento e dell’area circostante significa, anche, lavorare sugli aspetti viabilistici di pertinenza, mettendo in sicurezza gli ingressi e le aree di accesso al Forte. Un intervento sviluppato su quattro fasi che consentiranno il riordino complessivo della struttura».

«Ci tenevo molto che i veronesi - afferma l'assessore alla Pianificazione urbanistica -, potessero conoscere e apprezzare il progetto di recupero che è stato presentato al Demanio. Si tratta di un intervento su un’area di grandi dimensioni, con uno spazio verde importante che custodisce una biodiversità che va tutelata. La struttura del Forte, invece, in molte parti è in buone condizioni. Anche il Tiro a segno beneficerà del programma di valorizzazione. L’obiettivo è di avviare gli interventi quanto prima, per riconsegnare finalmente alla città questo importante complesso monumentale».

«Stiamo valutando la possibilità di ampliamento alla linea difensiva esterna del nostro sito Unesco - dice l'assessore al Bilancio -. In questo momento, infatti, è riconosciuta un bene patrimonio dell’umanità solo la cinta magistrale interna. L’intenzione è di dedicare una specifica attenzione al Forte Procolo, inserendolo come esempio di un modello di relazione storico-urbanistica, culturale e turistica con i bastioni. Il Comune si impegna a destinare, nel proprio bilancio, in favore del progetto, 1,5 milioni di euro da stanziare in tre trance di 500 mila euro l’una. Crediamo fortemente nell’importanza di questa tipologia di recuperi e del valore della progettazione di qualità, in grado di poter ottenere il sostegno anche da finanziamenti europei».

«Grazie alla concessione provvisoria riconosciuta per un anno dal Demanio al Comune – sottolinea l’assessore al Patrimonio – possiamo dare immediato avvio al recupero di questo spazio prezioso. Il Comune, per la prima volta, è fortemente impegnato nel trasferimento e cura del patrimonio fortificato cittadino. Oltre agli interventi di recupero, proseguono anche le demolizioni delle strutture abusive che negli anni sono state costruite su proprietà demaniale».

Soddisfatti dell'assegnazione dello spazio al Comune anche gli esponenti di Traguardi, che spingono l'amministrazione comunale a sfruttare i fondi europei per realizzare il progetto. 

«Siamo molto felici dell’assegnazione temporanea, che speriamo diventi definitiva tra un anno, di Forte San Procolo al Comune, da tempo sosteniamo la grande importanza del verde urbano e di costruire itinerari culturali al di fuori delle zone ad alta densità turistica: questa è un’occasione più unica che rara di riqualificazione storica e per migliorare la vivibilità di un’area residenziale importante di Verona», esordisce Giacomo Cona, responsabile per la terza circoscrizione di Traguardi.

«Dopo il primo intervento sul verde, però, bisognerà pensare al restauro e alla rifunzionalizzazione del Forte, e già iniziamo a sentire la solita storia della mancanza di soldi. Se ci sono i progetti, però, si possono trovare anche i fondi per finanziarli, specialmente quelli provenienti dall’Unione Europea. Non capiamo allora perché la proposta di Traguardi di destinare risorse comunali all’europrogettazione sono sempre sempre inascoltate. Il primo passo per realizzare grandi opere di riqualificazione, come quella del Forte Procolo, annunciata in grande stile, è dotarsi di competenze tecniche e specifiche per riuscire ad intercettare i (numerosi) fondi a disposizione. Non si perda tempo». Prosegue Cona: «Non possiamo non notare, inoltre, l’ingombrante assenza dell’assessore alla Cultura alla presentazione del progetto. Segno forse di una giunta sconnessa e di una squadra sempre più frammentata da logiche partitiche? Il Comune chiarisca se intende gestire il patrimonio di architettura militare, che è il motivo per cui Verona è patrimonio UNESCO, come una questione puramente urbanistica o con un progetto culturale complessivo, anche in considerazione della candidatura a capitale della cultura 2022».

Conclude Tommaso Ferrari, consigliere comunale: «Un’ultima domanda per l’amministrazione, infine: se è possibile chiedere al Demanio (ed ottenere) beni da riqualificare e valorizzare, perché non si segue la stessa strategia anche con il circolo Ufficiali a Castelvecchio? Se il comune ha le idee chiare ed una vera strategia complessiva per una città riqualificata e valorizzata nei suoi numerosissimi tesori nascosti la comunichi e la applichi. Se, come temiamo, si tratta solo di proclami ed annunci, saranno i veronesi a giudicare l’ennesima delusione firmata Sboarina & co».

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