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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Classifica Ecosistema Urbano: Verona guadagna posizioni ma è 70esima

A livello regionale è penultima, davanti solo a Rovigo. Male la qualità dell'aria e lo spreco di acqua. Bene il miglioramento nel tasso di incidentalità e l'alta diffusione di energie rinnovabili nelle strutture pubbliche

Rispetto a quello dell'anno scorso, l'ecosistema urbano di Verona è migliorato, anche se registra ancora risultati bassi rispetto alle altre province del Veneto. Per il trentesimo anno, Legambiente e Ambiente Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore hanno pubblicato il loro rapporto Ecosistema Urbano, con cui vengono misurate e classificate le performance ambientali dei centri urbani. Complessivamente, Verona è salita dall'83esimo posto della classifica dello scorso anno al 70esimo posto di quest'anno, ma a livello regionale è penultima in classifica, davanti soltanto a Rovigo (71esima a livello nazionale).

In Italia, Legambiente registra una maggiore consapevolezza sui problemi ambientali che affliggono le città. «È così, ad esempio, per l’inquinamento dell’aria in generale e per le polveri sottili in particolare - scrive l'associazione - Nonostante ciò l’emergenza smog scatta puntuale ad ogni inverno. Esattamente come succede da anni per l’emergenza idrogeologica nel Paese. Ci sono poi lenti ma progressivi passi avanti, dalla riduzione dello spreco idrico al miglioramento nel trattamento dei reflui, all’aumento della raccolta differenziata o la diffusione della ciclabilità. Tuttavia, cresce la produzione complessiva di rifiuti, l’efficienza del trasporto pubblico rimane lontana dalle medie europee, il tasso di motorizzazione nei nostri centri urbani continua ad aumentare, l’incremento del verde urbano e di spazi vitali dedicati ai pedoni lascia a desiderare. Insomma, eccellenze a parte, in questi trent’anni la qualità ambientale dei centri urbani italiani è migliorata al rallentatore».

Una valutazione che Legambiente si è permessa di fare alla luce dei dati contenuti nella rilevazione di quest'anno. Rilevazione che prende in considerazione 18 indicatori di sei aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. «I punteggi assegnati per ciascun indicatore identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale - ha spiegato Legambiente - Nel computo complessivo va considerata poi l’assegnazione di un bonus per le città che si contraddistinguono in quattro ambiti: recupero e gestione acque, ciclo dei rifiuti, efficienza di gestione del trasporto pubblico e modal share».
La classifica generale è guidata da Trento, seguita sul podio da Mantova e Pordenone. Due le province venete tra le prime dieci: Treviso quarta e Belluno decima. Venezia è 11esima ed è nella prima metà della graduatoria nazionale insieme a Padova (34esima e Vicenza 49esima). La città veneta posizionata peggio è Rovigo (71esima), mentre un gradino sopra c'è Verona.

Il capoluogo scaligero è 70esimo con performance molto basse per la qualità dell'aria e per lo spreco di acqua (oltre il 25%). Legambiente ha però sottolineato anche un miglioramento nel tasso di incidentalità, sceso del 5% in un anno, ed è positiva la conferma di Verona tra le città con la più alta diffusione di energie rinnovabili nelle strutture pubbliche. Inoltre, c'è da segnalare che il dato peggiore è quello sulla superficie di Ztl ogni 100 abitanti. In questo parametro Verona è 102esima su 105 città, ma solo perché il dato non risulta disponibile a Legambiente.

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