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Attualità Peschiera del Garda / Piazzale Cesare Betteloni

A Peschiera non si vendono i biglietti sugli autobus. «Divieto immotivato»

Il provvedimento è temporaneo e scatta in corrispondenza della stagione turistica estiva. È stato ritenuto necessario per riattivare le due fermate del municipio e di Viale Venezia. Ma per Faisa-Cisal è inutile «e crea solo evasione»

In corrispondenza della stagione turistica estiva, dall'1 aprile al 30 ottobre di ogni anno, a Peschiera del Garda è vietato ai conducenti degli autobus vendere i biglietti sul mezzo pubblico. Un divieto scattato quest'anno e che ha permesso dall'inizio di questo mese di agosto la riattivazione di due fermate: quella di Viale Venezia e quella vicina al municipio. Un divieto contro cui però si è fatto sentire il sindacato veronese degli autoferrotranvieri Faisa-Cisal.

Stefano Ferrari, segretario provinciale di Faisa-Cisal ha scritto ad Atv, al Comune di Peschiera del Garda, alla Provincia e alla Prefettura di Verona per esternare la posizione contraria del sindacato al provvedimento che vieta la vendita dei titoli di viaggio sui mezzi del trasporto pubblico sul territorio comunale arilicense. Un provvedimento che era stato ritenuto necessario per riattivare due fermate che era state soppresse e che dall'1 agosto scorso sono tornate attive: la fermata di Piazzale Betteloni per gli autobus della linea 483 e la fermata Bivio Stazione A per le linee 164, 482 e 483.
Le fermate erano state soppresse perché la sosta dei bus bloccava la circolazione stradale. E per riattivarle è stata vietata la vendita dei biglietti a bordo dell'autobus. Senza vendita dei biglietti da parte degli autisti, i mezzi pubblici si sarebbero fermati per meno tempo e la loro presenza sarebbe stata più sostenibile per il traffico di Peschiera. «Ma con questa imposizione il problema è stato risolto? - si è chiesto Ferrari - Ovviamente no. Non è la vendita dei biglietti il problema, ma fattori tra cui: la mancanza di infrastrutture idonee, la forte presenza di pedoni, ciclisti e auto dovuta all'elevato turismo, i tempi tecnici di incarrozzamento in sicurezza dell'utenza che viene fatta salire sui mezzi. Questa azione non risolvere il problema del traffico e crea solo evasione».

Inoltre, Ferrari ha voluto segnalare anche «le innumerevoli contestazioni di malcontento, dovute ai furbetti non paganti, da parte dei cittadini che continuano ad utilizzare e pagare correttamente il servizio» e come Faisa-Cisal ha chiesto la creazione di un tavolo di discussione per analizzare i dettagli del divieto «che crediamo non abbia validi motivi di applicazione».

Un divieto che sarebbe, dunque, immotivato. E che da alcuni autisti non sarebbe neanche rispettato, secondo quanto segnalato dal Comune di Peschiera del Garda, il quale ha anche evidenziato che le fermate sono state modificate rispetto a quelle che erano state soppresse, proprio per permettere agli autobus di fermarsi il più possibile fuori dalla strada. Inoltre, è stato replicato a Faisa-Cisal che sulle fermate degli autobus di Peschiera il divieto è evidenziato in più lingue e che l'acquisto dei biglietti è possibile anche tramite l'applicazione Ticket Bus Verona. Intanto, Atv ha previsto maggiori controlli.

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