Borgo degli Ulivi a Quinzano, «Scheletri di cemento ancora in piedi»
Domenica scorsa, 12 gennaio, un nostro lettore è andato a fare una passeggiata a Quinzano, inviandoci una foto e una segnalazione. La foto è stata scattata mentre il lettore saliva all'eremo di San Rocchetto e mostra gli «scheletri di cemento» del Borgo degli Ulivi. Un borgo che doveva sorgere sulle colline di Quinzano, i cui lavori sono cominciati nel 2008 e che non sono mai stati finiti. Otto palazzi per un totale di circa 150 appartamenti che preoccuparono gli abitanti del quartiere, perché avrebbero peggiorato la già difficile viabilità della zona. Appartamenti che però sono ancora incompiuti a più di dieci anni dall'inizio della loro edificazione.
La segnalazione del cittadino è in realtà una doppia domanda all'amministrazione comunale: «Quando questo orrore sarà finalmente tolto alla vista? E gli appartamenti saranno completati e venduti, come si risolveranno i problemi alla viabilità?».
Per quel che ha potuto, l'assessore all'urbanistica del Comune di Verona Ilaria Segala ha risposto ai dubbi del nostro lettore. «La ditta che ha costruito il complesso è fallita e al suo posto è subentrata una banca, la quale non sembra intenzionata a rivendere, ma intende portare a compimento il progetto, il quale non si può più impedire, perché il diritto a costruire è ormai acquisito da anni. Noi, come amministrazione comunale, non potevamo dunque evitare la costruzione degli appartamenti e non vogliamo più vedere quelle opere incompiute sulle colline di Quinzano. Così abbiamo trovato un accordo con la nuova proprietà. La legge, infatti, le avrebbe permesso di ampliare l'insediamento e quindi di costruire ancora di più, ma la proprietà si è però impegnata a non sfruttare queste possibilità».
La banca proprietaria è la Banca Popolare dell'Alto Adige, che quindi non realizzerà più appartamenti di quanto previsto inizialmente. Il problema per i proprietari sembrerebbe essere capire se sia più conveniente abbattere gli attuali appartamenti incompiuti per ricostruire tutto daccapo oppure proseguire su quanto è stato già edificato.
Sul tema della viabilità, invece, i nodi ancora esistono e la speranza è che vengano sciolti attraverso il Pums, il piano per la mobilità sostenibile in fase di realizzazione.