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Agsm-Aim e affare Compago, Tommasi: «Indagine in corso, non vedo motivo di esultare»

Il primo cittadino replica a Casali, ex presidente dell'azienda controllata dai Comuni di Verona e Vicenza, e confida nel lavoro dell'attuale cda. «Ognuno secondo le proprie responsabilità saprà chiarire la situazione»

Il sindaco di Verona Damiano Tommasi si affida al presidente di Agsm-Aim Federico Testa sulle intricate vicissitudini giudiziarie che sta attraversando l'azienda controllata dal Comune di Verona e dal Comune di Vicenza. E a chi si sente confortato dalle inchieste in corso, Tommasi manda un messaggio: «Non vedo motivo di esultare».

Sollecitato dall'ex presidente di Agsm-Aim Stefano Casali, il primo cittadino scaligero ha replicato da Treviso, dove Tommasi ha partecipato al convegno di Anci Giovani sulle politiche del lavoro.
Ieri, 24 marzo, Casali aveva detto: «Sono molto sollevato dall'indagine della Procura di Vicenza» sull'operazione Compago. Operazione cominciata quando Casali era presidente di Agsm-Aim e Stefano Quaglino era consigliere delegato dell'azienda. Agsm-Aim era pronta ad acquisire il 35% della milanese Compago. L'affare era fatto ed era stato anche annunciato pubblicamente nell'autunno scorso. Ma secondo la ricostruzione di Casali: «Il consiglio di amministrazione non ha mai votato, né deliberato l'acquisizione». Infatti, l'acquisto è stato congelato ed infine bloccato. Ed il cda di Agsm-Aim ha votato per revocare alcune deleghe che erano state concesse a Quaglino, il consigliere che aveva confezionato l'operazione Compago.
Su tutto questo «il sindaco Tommasi è sempre stato informato», ha aggiunto Casali, toccando il tema della mancanza di comunicazione che sarebbe stata alla base della perdita di fiducia lamentata dal sindaco. Al di là, infatti, della vantaggiosità o del danno dell'affare Compago, gli incarichi di Casali e della ex consigliera Francesca Vanzo sono stati revocati da Tommasi perché il sindaco non si fidava più dei due membri del cda nominati dalla precedente amministrazione comunale. E al loro posto ha nominato l'attuale presidente Testa e la consigliera Angela Broglia.

La ricostruzione della vicenda Compago è stata però contestata dal Quaglino, il quale ha mantenuto il suo posto nel cda di Agsm-Aim. Per Quaglino, Casali non avrebbe riportato correttamente i fatti e soprattutto sarebbe stato sempre informato sull'affare Campago. Affare che avrebbe sempre avuto il favore dell'allora presidente di Agsm-Aim.

Per chiarire i fatti, la procura di Vicenza sta indagando, ipotizzando i reati di false comunicazioni e impedito controllo societario. In più, c'è la denuncia del collegio sindacale di Agsm-Aim presentata al tribunale delle imprese e le imprevedibili conseguenze del ricorso di Compago. E di fronte a tutto tutto questo «non vedo motivo di esultare», ha replicato da Treviso il sindaco Tommasi. Sindaco che si fida dell'attuale presidente Testa. «C'è un cda con un presidente che sta seguendo la situazione in corso - ha detto Tommasi - Confido che ognuno secondo le proprie responsabilità saprà chiarire la situazione». E sul tema delle presunte mancate comunicazioni da parte dell'ex presidente Casali, il primo cittadino ha risposto: «Rilevo solo che non ho ancora avuto modo di vedere il parere legale alla base della revoca delle deleghe».

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