Coronavirus, Zaia presenta piano di sanità pubblica del Veneto
Il presidente regionale ha anche confrontato gli ultimi dati sull'emergenza con quelli del maggio scorso
Come annunciato lunedì scorso, il presidente del Veneto Luca Zaia ha presentato oggi, 7 agosto, il piano di sanità pubblica per preparare il territorio al prossimo autunno e al prossimo inverno, periodi che saranno molto più complicati da gestire a causa del coronavirus.
Ma prima della presentazione del piano, Zaia ha mostrato i dati del bollettino di questa mattina, confrontandoli con quelli del 18 maggio scorso, giorno in cui il Veneto è entrato pienamente nella cosiddetta Fase 2, ovvero la fase di convivenza con il virus. «I contagiati ci sono e noi li cerchiamo e li troviamo - ha commentato il presidente regionale - I focolai sono sotto controllo e vengono accompagnati verso la negativizzazione. E la stragrande maggioranza dei positivi è asintomatica».
E dopo il bollettino, Zaia ha descritto il nuovo piano di sanità pubblica del Veneto. «Un piano che è stato approvato anche dal comitato tecnico-scientifico regionale - ha spiegato Luca Zaia - I pilastri del piano sono: la prevenzione, la capacità diagnostica, l'assistenza sanitaria territoriale, l'emergenza-urgenza, l'assistenza ospedaliera, i servizi informativi regionali. Il primo fatto è la conferma del rafforzamento della rete ospedaliera. Abbiamo fatto investimenti per oltre 81 milioni di euro. I posti in terapia intensiva passeranno da 494 a 840, quelli in semi-intensiva da 85 a 663 e quelli in malattie infettive da 165 a 1.085. In più, abbiamo la possibilità di aumentare ancora di più i posti in terapia intensiva, modificando quelli di semi-intensiva, arrivando così a 1.016 postazioni. Abbiamo investito altri 16 milioni di euro per i pronto soccorso. E abbiamo acquistato tante attrezzature nuove per i laboratori di microbiologia, rinforzando così la nostra capacità di fare tamponi. Ma ai tamponi aggiungeremo i test rapidi per le campagne di screening che saranno fondamentali perché oltre al coronavirus avremo anche l'influenza e la West Nile».