Troppo traffico e inquinamento. La prima cittadina di Peschiera del Garda Orietta Gaiulli fa sponda con il sindaco di Affi Marco Sega in una lettera congiunta al prefetto di Verona Donato Cafagna. I due hanno chiesto di bloccare l'uscita dai caselli autostradali di Affi e Peschiera ai mezzi pesanti che cercano di raggiungere la Strada Regionale 450.

Il messaggio è stato inoltrato anche alla Provincia di Verona, alla Polstrada e a Veneto Strade e descrive una situazione giudicata insostenibile dai due sindaci. «Ogni giorno - si legge - centinaia di mezzi pesanti, forse per risparmiare denaro e tempo, intasano il casello di Peschiera e le vie limitrofe per raggiungere la SR 450 in direzione Affi. E, viceversa, centinaia di mezzi pesanti intasano per i medesimi motivi, il casello di Affi e la SR 450 in direzione del casello di Peschiera».

Non è la prima volta che questa situazione viene portata all’attenzione delle istituzioni. Gaiulli aveva iniziato a sollecitare un intervento a partire dal 2019 con costanti e ripetute missive. Ora però, complici i lavori per l'Alta Velocità che hanno reso ancor più insostenibile la situazione, alla voce della sindaca di Peschiera si è aggiunta quella del sindaco di Affi, gravato dagli stessi problemi di ordine viabilistico, ma anche di sicurezza stradale e ambientale.
I due primi cittadini considerano infatti pesante l'apporto di inquinamento dettato dalla presenza di camion che viaggiano a velocità rallentata sulla Strada Regionale. Per contro, la loro permanenza in autostrada a velocità costante creerebbe un danno minore all'ambiente e, conseguentemente, alla salute pubblica.

«Ci permettiamo - è scritto nella lettera - di suggerire una soluzione che potrebbe salvare Peschiera, Affi e l’intero territorio attraversato dalla Strada Regionale 450 dall’assedio quotidiano di mezzi pesanti: vietare l’uscita di detti veicoli dai caselli di Peschiera, Affi, Sirmione, Desenzano e Sommacampagna, costringendoli a rimanere in autostrada per raggiungere, mediante lo svicolo di Verona Nord, le loro destinazioni».

La lettera si conclude con una richiesta al prefetto di convocare un tavolo ufficiale con tutte le autorità preposte per ottenere la soluzione del problema. «I territori - concludono i sindaci - non sono più in grado di sopportare una situazione simile».