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Urbanistica a Verona, giunta approva Variante 29. «Ora parte confronto pubblico»

Il sindaco Federico Sboarina l'ha definita: «La Variante del riscatto delle aree degradate e abbandonate, ma è anche la Variante del coraggio». Si punta ad approvarla in consiglio comunale prima della pausa estiva

La giunta comunale di Verona ha adottato questa mattina, 25 giugno, la Variante 29. Il documento parte da precise scelte politiche di questa amministrazione ed intende dettare le linee dello sviluppo urbanistico da qui al 2030, puntando sul recupero e sul minor consumo di suolo. Una visione di città che pianifica una parte del tessuto già consolidato. Una parte estesa per tre milioni e mezzo di metri quadrati e che è composta da aree dismesse, in stato di abbandono e degrado, e da aree inutilizzate ma con grandi potenzialità.

Il documento è il frutto di mesi di intenso lavoro e della concertazione con i soggetti pubblici e privati e i principali portatori di interesse della città, i quali intendono intraprendere interventi di riqualificazione urbana, ambientale ed edilizia o azioni di riuso temporaneo.
Ben 189 le manifestazioni di interesse arrivate per le quattro tipologie di bando, un numero superiore alle aspettative e che testimonia una risposta positiva ai nuovi stimoli sul fronte urbanistico, condividendone i principi di fondo. Di queste 189, sono 50 le schede inserite nella Variante 29, scelte dalla giunta in quanto coerenti con le linee guida del documento urbanistico. Alcuni esempi sono: l’ex stabilimento industriale in Lungadige Attiraglio, che verrà trasferito per fare posto a nuove residenze e a verde pubblico; al Pestrino verrà recuperato il Forte Santa Caterina; la rigenerazione dell’ex Tiberghien, che sarà la molla per rivitalizzare il quartiere circostante; e in Basso Acquar nascerà una nuova residenza per anziani. Delle rimanenti proposte, solo una piccola quota è stata esclusa, in quanto non conformi ai requisiti della Variante. Per altre proposte, gli uffici tecnici hanno individuato invece percorsi amministrativi diversi, più idonei alla tipologia di intervento richiesto. È il caso dell’ex carcere Campone e dell’ex sede della Camera di Commercio in Piazza Erbe, la Domus Mercatorum, che seguiranno l'iter in variante ordinaria. Altre proposte saranno realizzate utilizzando il titolo edilizio, un iter più breve perché non necessita dello strumento di variante. E nelle ultime fasi dell’istruttoria, alcuni proponenti si sono ritirati. Nel complesso, le risposte accolte positivamente sono l'80% di quelle complessivamente arrivate.

Ad arricchire il documento, ci sono dieci Masterplan guida, ovvero livelli superiori di pianificazione in cui sono definiti le indicazioni e principi che dovranno essere recepiti in fase di progettazione. Veri e propri telai che saranno la base dei futuri interventi, in particolare per quelli più complessi o per le aree dove ce ne sono di più. In questo modo, si rende omogeneo per servizi e infrastrutture la zona interessata.

Tra le caratteristiche principali della Variante 29, c'è una visione completamente nuova di trasformazione urbanistica, che si basa sul coordinamento tra i vari interventi. Non ci sono progetti senza un disegno omogeneo intorno. La Variante 29 disegna infatti il territorio in base alle diverse caratteristiche e necessità, alla ricerca di un’armonia dei vari contesti e di coerenza rispetto all’intero tessuto urbano. Per gli stessi Masterplan, sono state esaminate e valutate diverse componenti tra cui la viabilità, la presenza di piste ciclabili e ciclopedonali, il verde, i servizi ai cittadini.

Gli interventi che partiranno nei prossimi mesi porteranno maggiori servizi su tutto il territorio, da quelli sportivi a quelli per la persona; aumenta l’offerta di residenziale di qualità, trovano spazio nuove forme di abitare come le senior housing e gli studentati ma anche il co-working in risposta alla pandemia. Tutti progetti che miglioreranno notevolmente la qualità della vita dei quartieri. Davvero irrisoria l’incidenza della proposte legate al commerciale, che rappresentano solo il 15%.

Ora parte il dibattito pubblico, con l’iter amministrativo già programmato per vedere l’avvio dei cantieri il prima possibile. Già lunedì la Variante 29 inizierà l’esame in commissione urbanistica, da cui dovrà essere licenziata per il consiglio comunale. Nel frattempo il documento arriverà a tutte le circoscrizioni, dove sono anche previste assemblee pubbliche rivolte alla cittadinanza. Si parte il 28 giugno in ottava circoscrizione, dove sarà presente anche il professore Paolo Galluzzi del Politecnico di Milano, che ha collaborato con gli uffici per la stesura della variante. L'1 luglio incontro in terza circoscrizione, il 12 in quinta e il 14 luglio in settima. L’obiettivo è l’approvazione da parte del Consiglio comunale entro luglio, prima della sospensione estiva, per arrivare in autunno con la Vas regionale, l’esame delle osservazioni e l’approvazione definitiva nuovamente nell’aula consiliare.

«Questa è la Variante del riscatto delle aree degradate e abbandonate - ha detto il sindaco Federico Sboarina - che tornano a vivere rigenerando intere zone e quartieri cittadini. Ma è anche la Variante del coraggio, quello di un'amministrazione che porta avanti le proprie scelte e non si è fermata nemmeno in un periodo particolare e difficile come quello dell’emergenza Covid. Ora può davvero partire uno sviluppo coerente del territorio, la cui regia e controllo sono sempre in capo all'amministrazione, perché la rigenerazione che vogliamo deve inserirsi correttamente e in modo armonioso nel contesto, senza generare alcun impatto negativo. Prende forma la nostra visione di città, dal Central Park scendendo dalla fiera, per arrivare ad una Zai completamente nuova, viva e riqualificata».
«È stato fatto un lavoro davvero importante, il cui merito va in gran parte ai nostri uffici che hanno lavorato a ritmo serrato nonostante le condizioni più difficili dettate dalla pandemia – ha aggiunto l'assessore Ilaria Segala - Siamo molto soddisfatti, è la prima Variante urbanistica che pianifica il consolidato, lasciando intatte le aree verdi e intervenendo solo sul costruito esistente. Ora parte il confronto pubblico nelle circoscrizioni e nelle assemblee cittadine, vogliamo che i veronesi sappiano come i propri quartieri cambieranno in meglio nei prossimi anni. Tante infatti le proposte di privati che porteranno nuovi sevizi in tutti i territori».

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