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Variante 29, Tosi ricorre al Tar. Sboarina: «Va contro gli interessi della comunità»

Il consigliere di minoranza si è rivolto al tribunale amministrativo per la vicenda del voto fantasma da lui stesso architettata. Il sindaco: «Tosi ha commesso un reato informatico e ora cerca di bloccare una variante fondamentale e strategica»

Ieri, 27 ottobre, il Comune di Verona è stato informato del ricorso presentato al Tar (Tribunale amministrativo regionale) da parte del consigliere di minoranza Flavio Tosi. L'ex sindaco ha chiesto l'annullamento della Variante 29, approvata dal consiglio comunale il 28 luglio scorso.

Il ricorso non si basa su vizi di forma del documento urbanistico, né su i suoi contenuti. Per Tosi, non ci sarebbe stata la dovuta trasparenza negli strumenti digitali usati dal consiglio comunale per le votazioni.
Per rispettare le norme anti-assembramento, l'assise civica non si può riunire in presenza e per raccogliere i voti di tutti i consiglieri collegati in via telematica viene utilizzato il sistema Concilium, lo stesso che in uso in tanti altri Comuni e in Regione Veneto. Una piattaforma informatica chiusa, accessibile solo dagli aventi diritto e in cui ogni operazione è tracciata e quindi immediatamente rintracciabile dalla società di gestione.
Tosi, però, è convinto che Concilium non sia così affidabile e per dimostrarlo ha organizzato insieme al consigliere Paolo Meloni un voto fantasma. In pratica, Tosi e Meloni hanno fatto esprimere un voto ad un consigliere comunale assente. Un voto illegittimo avvenuto durante una delle sedute del consiglio comunale dedicate all'esame della Variante 29.
La replica della maggioranza è stata immediata. In poche ore, le verifiche interne hanno permesso di rintracciare il dispositivo dal quale era stato effettuato il voto irregolare. E questo, per l'amministrazione comunale e per chi la supporta, è la dimostrazione che Concilium, invece, funziona. Il caso del voto fantasma, infatti, è stato immediatamente risolto, anche se la questione ora rischia di entrare nelle aule dei tribunali. E il rischio è che ora la Variante 29 si blocchi.

«Ritengo che esista un limite nell'attività amministrativa e nel fare politica, che segna il solco tra l'interesse personale e quello della comunità - ha commentato il sindaco Federico Sboarina - Questo limite è stato abbondantemente superato, perchè il ricorso presentato dal consigliere Tosi, su una vicenda che tra l'altro lo vede coinvolto per aver commesso un reato informatico durante una seduta del consiglio comunale, cerca di bloccare una variante fondamentale e strategica per la città. La Variante 29 non solo va a rigenerare le aree degradate del territorio, ma ha una ricaduta positiva per tutti di 10 milioni di opere pubbliche e 300 milioni di attività. Significa lavoro per le nostre famiglie e per le nostre imprese, vuol dire migliorare la qualità della nostra vita, della viabilità, del traffico e del territorio in generale. Mi chiedo come sia possibile anteporre il proprio interesse personale, il solo fine politico, al bene e all'interesse di un'intera comunità, che altro non chiede che poter lavorare, vivere serenamente e uscite finalmente dal difficile periodo della pandemia. Non è all'amministrazione che il consigliere Tosi deve rispondere, ma alla città intera, alle famiglie e alle imprese che vedevano in questa variante una grande occasione di crescita, sviluppo e miglior qualità della vita, e che ora rischia di bloccarsi nelle aule dei tribunali. Non c'è giustificazione a questo comportamento, l'assunto dell'immobilismo non regge, questa variante ne è la dimostrazione. L'immobilismo appartiene invece alla passata amministrazione, ne è prova che l'unica opera iniziata prima del 2017 e inaugurata dal sottoscritto sono stati i giardini di piazza Indipendenza. A riprova che nei cinque anni precedenti nulla è stato fatto».
«Un anno fa pubblicavamo l'annuncio per il bando della Variante 29 - ha ricordato l'assessore Ilaria Segala - Ed entro novembre chiudiamo l'esame delle osservazioni e della controdeduzioni. La Variante 29 è un messaggio positivo di rinascita a tutta la città. Per questo è stata fatta una vera e propria maratona, perchè l'obiettivo da raggiungere è davvero importante per Verona. La verità è che questo risultato dà fastidio, la Variante 23 della giunta Tosi ci ha messo due anni solo a partire, e siamo stati noi ad approvarla dopo averla modificata. Nel frattempo abbiamo approvato altre 39 varianti urbanistiche, ma nessuno è stata oggetto di ricorso. Evidentemente non davano fastidio come la 29, un provvedimento scritto da zero, che comprende 45 schede e con ricadute economiche importantissime per la città».
Il presidente del consiglio comunale Leonardo Ferrari ha spiegato: «La Variante 29, grazie a un gran lavoro di condivisione con l'opposizione e le minoranze è stata chiusa a luglio, molto prima rispetto al giorno previsto. Fa specie vedere che l'unica persona che ha compiuto un vero reato nella sala consigliare sia quella che presenta un ricorso su strumenti e metodi previsti dal regolamento». «Questa variante è un'iniziativa di tale portata che ci ha visti tutti lavorare senza sosta, estate compresa - ha aggiunto il consigliere Andrea Velardi - Portare a casa questa variante in così poco tempo, rimanendo in aula fino a mezzanotte, è stato qualcosa di eccezionale, e sarà la città a giudicare chi lo vuole fermare».
«Questa variante è il frutto di ore di impegno e lavoro politico, bloccarla significa nuocere alla città tutta, imprese, famiglie e lavoratori», ha commentato il consigliere Matteo De Marzi ed il collega Daniele Perbellini ha attaccato Tosi: «Il suo ricorso offende tutta la maggioranza e tutti noi che abbiamo dedicato tante ore per votare una variante importantissima per la città».
Paola Bressan ha dichiarato: «Il consigliere Tosi, che vorrebbe bloccare questa variante, è colui che ha ammesso di aver fatto compiere un reato al consigliere Meloni. Con che coraggio accusano, proprio loro che non accendono mai la telecamera in consiglio, né quando parlano né quando votano, una situazione paradossale. Questa variante dà fastidio perché significa che l'amministrazione sta rispondendo a delle esigenze dei cittadini».
E Roberto Simeoni ha chiosato: «Il cittadino si può rendere conto con i propri occhi del lavoro fatto, l’amministrazione Sboarina lo dimostra con i fatti».

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