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Nubifragio di Verona, nuova raccolta delle domande di risarcimento

Si tratta di una modulistica parzialmente diversa da quella raccolta nelle settimane subito successive alla calamità naturale dello scorso agosto. Il termine per la presentazione è il 22 gennaio

C'è tempo fino al 22 gennaio per presentare la nuova documentazione, richiesta dal dipartimento nazionale della protezione civile, per il risarcimento dei danni subiti con il nubifragio del 23 agosto. Si tratta di una modulistica parzialmente diversa da quella raccolta nelle settimane subito successive alla calamità naturale che ha colpito Verona e la sua provincia, con danni stimati che superano i 15 milioni di euro.

In questa seconda fase si chiedono informazioni più dettagliate rispetto ai danni subiti, compresa l'eventuale richiesta di risarcimento dei beni mobili registrati, ovvero tutte le auto, le moto e i mezzi di trasporto privati che il maltempo ha così danneggiato da rendere inutilizzabili. I cui danni totali sono stati stimati in circa un milione 700mila euro.
Nei giorni scorsi, il dipartimento nazionale della protezione civile ha fatto sapere che per tali beni, contrariamente a quanto previsto dall'apposita documentazione inviata dopo il maltempo e raccolta già a settembre, non sono previsti rimborsi. Una beffa ai danni dei cittadini che l'amministrazione comunale scaligera non intende accettare, tanto che si è già mossa per trovare, insieme alla Regione, una soluzione per poter sopperire a questa grave mancanza e, soprattutto, dare ai veronesi ciò che spetta loro.

La sala Lucchi, nel quartiere Stadio, torna quindi nuovamente ad essere quartier generale per il servizio di raccolta delle domande e per dare supporto ai cittadini nella compilazione dei moduli. Il servizio è completamente gratuito, con postazioni ben distanziate in rispetto delle misure anti-Covid, e verrà svolto dai funzionari del Comune e della protezione civile con l'ausilio dei geometri dell'Ordine veronese che saranno a disposizioni di quesiti specifici.
Il servizio nella sala Lucchi del palazzetto Masprone sarà operativo da lunedì 11 a venerdì 22 gennaio, dalle 9 alle 13. A questo link è disponibile tutta la nuova documentazione da compilare con riferimento «OCDPC n. 704/2020 Eventi meteorologici verificatisi nel mese di agosto 2020 nel territorio delle province di Belluno, Padova, Verona e Vicenza - Note e Modulistica».
I rimborsi possono essere richiesti sia per danni a strutture private sia per quelli ad attività economiche. I cittadini sono invitati a compilare e a trasmettere i modelli: scheda B1 per i privati e scheda C1 per le attività economico-produttive. A supporto della cittadinanza è attivo il numero 045.80.52.113 della protezione civile oppure anche il numero verde 800 20 25 25 dell'urp del Comune. Le domande, corredate dalla fotocopia del documento di identità, possono essere consegnate a mano o inviate via mail all'indirizzo protezione.civile@pec.comune.verona.it. Il termine ultimo è venerdì 22 gennaio, dopodichè tutta la documentazione pervenuta verrà inviata in Regione e successivamente al dipartimento nazionale di protezione civile.

Sul tema è intervenuto il sindaco Federico Sboarina, insieme all'assessore alla protezione civile Marco Padovani e il comandante della polizia locale Luigi Altamura per tutti i dettagli. Presente anche il presidente della commissione sicurezza Roberto Simeoni.
«Quanto sta accadendo è inaccettabile - ha detto il sindaco - Nelle ore immediatamente successive al nubifragio del 23 agosto abbiamo messo in moto una macchina organizzativa senza precedenti per raccogliere le richieste di risarcimento danni nel minor tempo possibile, abbiamo allestito in sala Lucchi il servizio gratuito alla città, per aiutare i veronesi alle prese con i moduli e il materiale da presentare. La devastazione a cui Verona ha dovuto far fronte era sotto gli occhi di tutti, tanto che mai come in quell'occasione abbiamo sentito la vicinanza delle istituzioni, a cominciare dalla Regione che in poche ore ha dichiarato lo stato di crisi. Ma anche il Governo non ha mancato nel testimoniare solidarietà alla nostra comunità, ricordo come fosse ieri la telefonata del premier Conte che, proprio in virtù delle drammatiche immagini della nostra città in ginocchio, il 30 agosto in cui mi assicurava che la nostra emergenza meteo era una priorità del Governo e che sarebbe stata tempestività per le risorse messe a disposizione. Ora invece, apprendiamo da una nota del dipartimento nazionale di protezione civile, che i danni subiti dai cittadini ai beni mobili registrati non verranno rimborsati. È un'ipotesi inaccettabile, sarebbe una colossale presa in giro nei confronti dei cittadini e sono pronto a qualsiasi azione perché come ho detto già in agosto il risarcimento è un diritto dei veronesi. Mi sono già confrontato con la Regione, che si è dimostrata disponibile a trovare una soluzione per i cittadini, ma è ora che il Governo faccia la sua parte, come promesso. Noi la nostra l'abbiamo già fatta, la comunità veronese ha dato grande prova di coraggio e determinazione, rimboccandosi le maniche e risollevandosi in meno di 24 ore».
«La situazione che si è venuta a creare lascia davvero increduli e basiti - è stato il commento di Padovani - Valuteremo quali azioni doverose intentare, questa mancanza di rispetto non è ammissibile. Nel frattempo, da lunedì sala Lucchi torna ad ospitare il servizio gratuito a disposizione dei cittadini che devono presentare la documentazione, possiamo contare anche sulla collaborazione dei geometri per le parti più tecniche. Ricordo il termine del 22 gennaio, ultimo giorno utile per inviare la documentazione».
«Sono state 1.430 le richieste di risarcimento dei privati raccolte a settembre - ha aggiunto Altamura - Si tratta anche di auto e veicoli che, a causa dei danni subiti, non erano più utilizzabili. Per tale richieste sarà predisposto un modulo ad hoc, l'invito ai cittadini è di compilare le domande molto attentamente perchè le informazioni richieste sono molto dettagliate».

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