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Presidio al Montanari prima del rientro in classe e lettera degli studenti a Zaia

La coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Verona Camilla Velotta: «Un effettivo piano di rientro e una vera presa di posizione sui numerosi punti che ci preoccupano non ci sono stati»

«Questa mattina eravamo davanti al Liceo Montanari perché gli spazi della scuola che ci sono mancati per mesi, adesso tornano ad essere nostri. Il nostro Paese negli ultimi anni non ha pensato davvero ai giovani, scegliendo di non investire seriamente in istruzione. Ci chiediamo cosa sia cambiato in questi mesi, e che scuola è quella in cui torniamo», così la coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Verona Camilla Velotta ha commentato il presidio organizzato questa mattina, 1 febbraio, davanti la Liceo Montanari di Stradone Maffei. La breve manifestazione è stata organizzata intorno alle 7.35, ovvero poco prima che gli studenti potessero tornare in classe. Oggi, infatti, è ripresa la didattica in presenza al 50% in tutte le scuole superiori del Veneto. Un rientro slittato a febbraio da un'ordinanza regionale firmata dal presidente Luca Zaia.

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(Uno striscione del presidio)

E proprio a Zaia è indirizzata una lettera firmata dai rappresentanti degli studenti e dalla Rete degli Studenti Medi del Veneto. «Un effettivo piano di rientro e una vera presa di posizione sui numerosi punti che preoccupano studenti, famiglie e docenti, come i trasporti, gli spazi scolastici e gli screening dei contagi, non ci sono stati - ha dichiarato Velotta - Abbiamo paura che si riproponga la situazione di settembre, con una riapertura spot, data come contentino, ma senza un vero piano di ripartenza e di ripensamento della scuola. L'allarme sul malfunzionamento, non solo della didattica a distanza (dad), ma dell'intero sistema scuola, emerge dal diffuso malessere di alcuni studenti in relazione al ritorno in presenza. Speravamo che l'esperienza della dad portasse anche la classe politica ad interrogarsi sui tempi, gli spazi e gli obiettivi del nostro sistema di istruzione, abbattendo quei dogmi che da anni ci rendono in Europa uno dei paesi con l'istruzione meno stimolante e arretrata. Oltre ai presidi davanti a diverse scuole venete, come Rete degli Studenti Medi abbiamo scritto, con i rappresentanti di consulta e di istituto del Veneto, una lettera per portare in Regione le voci inascoltate di tanti studenti, parlando dell'esperienza della dad, delle paure sul rientro e dei progetti che dovremmo darci per una scuola migliore».
In provincia di Verona, la lettera è stata sottoscritta dai rappresentanti degli studenti del Maffei, Montanari, Galilei, Sanmicheli, Nani, Medi e Cotta.

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