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Chiuso sottopasso ciclopedonale di Viale Piave. «Serve una seconda pista»

La vicepresidente di Traguardi Beatrice Verzè: «Per ciclisti e pedoni ci siano due sensi di marcia, come per i veicoli a motore. In questo senso si sarebbero evitati i disagi»

È stato temporaneamente chiuso il tratto di corsia ciclopedonale che attraversa il sottopassaggio di Viale Piave a Verona. Un problema per ciclisti e pedoni che, non trovando alternative, sono passati sulla strada sia in direzione Borgo Roma che in direzione centro-stazione. E camminando o pedalando sul bordo della strada hanno corso il rischio di essere investiti dalle auto, in una zona dove il traffico è spesso intenso e i veicoli non viaggiano a basse velocità. Il tutto senza la presenza di un vigile.

Gli attraversamenti sono stati documentati dal movimento civico Traguardi, che con la sua vicepresidente Beatrice Verzè, consigliera in quinta circoscrizione ha commentato: «Questo succede, quando un'area stradale così ampia e nevralgica è servita da un'unica pista ciclopedonale per entrambi i sensi di marcia. Da tempo e a più riprese chiediamo che ne venga realizzata una seconda dall'altro lato di Viale Piave, di modo che anche per ciclisti e pedoni vi siano due sensi di marcia, come per i veicoli a motore. In questo senso si sarebbero evitati i disagi che per ora durano un giorno soltanto, ma che in prospettiva di interventi più complessi potrebbero ripresentarsi e durare molto più a lungo».
Ed il consigliere comunale Tommaso Ferrari ha aggiunto: «Ancora una volta ci troviamo davanti a un esempio di città auto-centrica e a un'amministrazione comunale molto impegnata a proclamare i benefici dell'uso delle due ruote a pedali, ma decisamente poco focalizzata sul curarsi, nel concreto, di chi utilizza questo modo alternativo di spostarsi».

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